giovedì 14 gennaio 2021

Sono Bond, James Bond

- Signor Bond, vedo che finalmente è riuscito a scovare il mio nascondiglio.
- Dottor Ecatombe, non ti permetterò mai di azionare le testate nucleari. Arrenditi, per te è finita.
- Au contraire, monsieur Bond. Temo che questa volta lei si stia sbagliando di grosso.
- Cosa succede? Sento la testa pesante... mi fa male…
- Finalmente il veleno sta facendo effetto.
- Che veleno?
- La ragazza al bar, signor Bond. 
- Sybille. Cosa mi hai fatto?
- Io? Niente, monsieur Bond. È stato lei. Ha fatto tutto lei. Non dovrebbe baciare ogni bella donna che incontra. Vede, nel rossetto della dolce Sybille era contenuta una potente tossina, estratta da alcuni serpenti della Nuova Guinea. Interferisce con il sistema respiratorio e porta inevitabilmente a una morte lenta e dolorosa.
- Tu sia maledetto, dottor Ecatombe!
- Oh, non sia così drammatico e apprezzi con me l’ironia. La famosa spia playboy muore a causa di un bacio fatale.
- Io… io… ti fermerò…
- Facciamo così, le voglio dare una possibilità. Proprio come al casinò, si ricorda? Qui c’è l’antidoto. È la sua unica speranza di guarire. Sarà suo se risponderà a poche semplici domande riguardo il suo passato. Non menta, signor Bond, o me ne accorgerò.
- Col cazzo che mi faccio l’antidoto.
- Prima domanda, i suoi genitori sono… eh?
- Ho detto che col cazzo che mi sparo l’antidoto in vena.
- Io… non capisco.
- Chissà che ci hai messo dentro.
- No. No, ti giuro, è l’antidoto. 
- Piuttosto mi faccio mettere in circolo degli anticorpi specifici ai fini di sconfiggere il veleno.
- Hai appena descritto il concetto di antidoto. 
- E com’è che è arrivato così in fretta sto antidoto? Cosa mi stai nascondendo dottor Ecatombe?
- James, è un anno che ci lavoro. C’ho un laboratorio giù, l’hai visto pure te, quello coi sottomarini e le guardie paranaziste. Quello che m’hai fatto saltare in aria.
- Non mi fido, è poco sicuro.
- Ah certo, non ti fidi. L’uomo che se ne tromba tre a film senza preservativo, mo pensa che l’antidoto sia poco sicuro. Capisco.
- Sei al soldo delle grandi case farmaceutiche.
- Guarda che va contro il mio interesse eh. Io c’avrei ste testate nucleari qua da far saltare. La cosa dell’antidoto sinceramente io l’avevo pensata come un intermezzo psicologico, una roba così tanto per indagare sul tuo passato misterioso e poi ci si sparava sul tetto. Non avrei mai creduto sarebbe stato un problema.
- Parlami degli effetti a lungo termine.
- Zio, stai sputando sangue. Di che effetti a lungo termine ti preoccupi? Gli effetti a lungo termine sono la tua sopravvivenza.
- E se divento autistico?
- Intendi più autistico di così? 
- E se mi modifica il DNA?
- Festeggiamo.
- E se ci metti l’acqua?
- Nun te pagamo. Dai, James!
- Ho letto che una ci è morta subito dopo aver preso l’antidoto.
- Dove l’hai letto?
- Sul Corriere.
- Ma il Corriere non se lo legge più nessuno, per quello è costretto a scrivere cose del genere.
- Io so solo che una donna si è presa l’antidoto e poi è morta.
- Com’è morta?
- Sbranata da un puma.
- Porca mignotta, James. Posso parlare con qualcun altro? Jason Bourne? Austin Powers?
- E scusami, se è tanto importante perché tu non te lo sei fatto?
- Certo che me lo sono fatto.
- Ah, vedi. Te lo sei fatto prima di me. Io non conto un cazzo. I soliti privilegiati accedono prima alle cure.
- Devo essere sincero, sono veramente tentato di aprire la botola con i piranha e concludere questa discussione. Aspetta, magari ti convinco così. È infettivo.
- Cosa?
- Hai capito bene, il veleno che hai in circolo è infettivo. Passa da persona a persona. Quindi, se proprio non vuoi farlo per te, fallo per le persone a cui tieni.
- Chi?
- Non lo so, Q., il tizio dei gadget, le millemila strappone con i nomi esotici. I tuoi amici.
- James Bond non ha amici.
- E inizio a capire pure perché.
- Ma ne ho un sacco dove conta: su Facebook.
- Uau, e ti fanno tenere un’arma. Ascolta…
- Aspetta, la testa ha cominciato a farmi un male cane.
- È il veleno.
- Cosa può essere?
- È il veleno.
- Forse sono solo un po’ stanco.
- È il veleno.
- Magari mi faccio dei suffumigi.
- Dei suffumigi contro la tossina del serpente della Nuova Guinea.
- Liberano i bronchi.
- Ti piglierei a schiaffi, guarda. 
- Va bene, dottor Ecatombe, giù la maschera.
- Ce l’hai sotto il mento da quanto abbiamo cominciato questa conversazione.
- La verità è che io… ho paura.
- Davvero?
- Sì.
- James, patato. Ma se la settimana scorsa stavo per tagliarti in due con un raggio laser e tu mi facevi le battutine.
- Eh, ma gli aghi.
- Ma è un ago piccolo. Guarda, è piccolissimo. Più sottile della sceneggiatura dei tuoi film.
- Tu mi vuoi obbligare a pigliare l’antidoto. Questo è anticostituzionale.
- Ma chi ti obbliga a far niente! Se non hai istinto di sopravvivenza né un minimo di coscienza civile, credo che dovresti preoccuparti meno di quello che c’è dentro sta fialetta e più di quello che c’è dentro di te. Poi, scusami eh, ma tra i due son io quello col “dottore” davanti al nome, mi son fatto master, dottorato, praticantato, specializzazione, frequento continuamente corsi di aggiornamento. Conterà un minimo? Te sai solo sparare dritto.
- E qui ti sbagli, caro il mio dottor Ecatombe. Io ho qualcosa che tu non hai. Qualcosa che mi rende invincibile.
- Cosa?
- La mia licenza…
- Di uccidere?
- No, media.

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