mercoledì 24 dicembre 2014

Buon Natale a tutti...

Ormai il Bambinello era finito e, fresco di colore e così rosa e chiaro, pareva che brillasse in mezzo alla enorme mano scura di Peppone.
Peppone lo guardò e gli parve di sentir sulla palma il tepore di quel piccolo corpo.
Depose con delicatezza il Bambinello rosa sulla tavola e don Camillo gli mise vicino la Madonna.
"Il mio bambino sta imparando la poesia di Natale" annunciò con fierezza Peppone. "Sento che tutte le sere sua madre gliela ripassa prima che si addormenti. E' un fenomeno."
"Lo so" ammise don Camillo. [...] Poi, vicino alla Madonna curva sul Bambinello, pose la statuetta del somarello.
"Questo è il figlio di Peppone, questa la moglie di Peppone e questo è Peppone" disse don Camillo toccando per ultimo il somarello.
"E questo è don Camillo!" esclamò Peppone prendendo la statuetta del bue e ponendola vicino al gruppo.
"Bah! Fra bestie ci si comprende sempre" concluse don Camillo.
Uscendo, Peppone si ritrovò nella cupe notte padana, ma ormai era tranquillissimo perchè sentiva ancora nel cavo della mano il tepore del Bambinello rosa.
Poi udì risuonarsi all'orecchio le parole della poesia, che ormai sapeva a memoria.
"Quando, la sera della vigilia, me la dirà, sarà una cosa magnifica!" si rallegrò. "Anche quando comanderà la democrazia proletaria, le poesie bisognerà lasciarle stare. Anzi, renderle obbligatorie!"
Il fiume scorreva placido e lento, lì a due passi, sotto l'argine, ed era anch'esso una poesia: una poesia cominciata quando era cominciato il mondo e ancora continuava. E per arrotondare e levigare il più piccolo dei miliardi di sassi in fondo all'acqua, c'eran voluti mille anni.
E soltanto fra venti generazioni l'acqua avrà levigato un nuovo sassetto.
E fra mille anni la gente correrà a seimila chilometri l'ora su macchine a razzo superatomico e per far cosa? Per arrivare in fondo all'anno e rimanere a bocca aperta davanti allo stesso Bambinello di gesso che, una di queste sere, il compagno Peppone ha ripitturato col pennellino.

Giovannino Guareschi - Don Camillo 1948

giovedì 18 dicembre 2014

giovedì 27 novembre 2014

Grazie Commercialista

lunedì 17 novembre 2014

Giovanni e Teresa


Giovanni si sente attratto da Teresa.
Le propone di andare al cinema, lei accetta. Si divertono.
Sere dopo lui la invita a cena e di nuovo stanno bene. Nel giro di poco tempo nessuno di loro vede più altri.

Una sera, in auto, rincasando, Teresa senza pensarci dice:
"Hai pensato che oggi sono 6 mesi che ci vediamo?"

Si fa silenzio in auto.

A Teresa quel silenzio sembra pieno di significati. 

Pensa: "Forse gli avrà dato fastidio che abbia detto questo, forse crede che io voglia forzarlo a prendersi un impegno che lui non desidera o del quale non è sicuro".

Ma Giovanni sta pensando: "Ma guarda, sei mesi ..."

E Teresa pensa: "Ma neanche io sono sicura di volere questo tipo di rapporto; a volte mi piacerebbe avere un po' di libertà, per avere tempo di pensare a ciò che voglio veramente... Continueremo a vederci a questo livello di intimità? Sono pronta per questo impegno? Conosco davvero quest'uomo?"

E Giovanni pensa: "...Quindi questo significa che era ... vediamo, febbraio quando iniziammo, giusto dopo aver lasciato l'auto dal meccanico, cioè ... vediamo il contachilometri?? Accidenti devo cambiare l'olio!".

E Teresa pensa: "E' sconvolto. Glielo leggo in faccia. O forse sto interpretando male. Forse vorrebbe di più dal nostro rapporto, più intimità: forse lui ha sentito prima di me che ho delle riserve. Sì, è questo! Ha paura di sentirsi rifiutato".

E Giovanni pensa: "Devo dire loro di guardarmi il carburatore. Questa cosa cammina come un camion dell'immondizia".

E Teresa pensa "E' arrabbiato. Anch'io lo sarei. Dio, mi sento così colpevole, facendogli passare questo, ma non posso evitare di sentirmi come mi sento. E non mi sento sicura".

E Giovanni pensa:"Mi diranno che ha solo 3 mesi di garanzia!"

E Teresa pensa:"Forse sono troppo idealista, aspetto che arrivi il principe azzurro col suo cavallo bianco quando ho al mio fianco una persona comune, buona, con la quale mi piace stare, che è importante per me e alla quale io importo. Una persona che soffre per le mie egocentriche fantasie da adolescente romantica".

E Giovanni pensa:"Vogliono una garanzia? Gliela do io la garanzia?!"

"Giovanni" dice Teresa a voce alta.

"Cosa?" dice Giovanni sorpreso.

"Per favore non ti torturare così", dice lei, con gli occhi velati di lacrime: "forse non avrei dovuto dirti? O Dio mi sento così... " e si interrompe singhiozzando.

"Cosa c'è?" dice Giovanni.

"Sono così stupida" singhiozza Teresa " voglio dire, lo so che non esiste quel principe. Non esiste né cavaliere né cavallo?"

"Non c'è il cavallo?" dice Giovanni stupito.

"Pensi che sono stupida, vero?" dice Teresa.

"Ma no" dice Giovanni, contento di avere finalmente una risposta certa.

"E' solo che... ho bisogno di un po' di tempo" dice Teresa.

C'è una pausa di 15 secondi durante la quale Giovanni pensando più velocemente che può, cerca una risposta.

Finalmente gliene viene in mente una: "Certo, ti capisco" Dice.

Teresa, emozionata, prende la sua mano: "Oh, Giovanni, davvero pensi questo?"

"Ah" dice Giovanni "sì, sicuramente ..."

Teresa si volta per guardarlo e fissa i suoi occhi, rendendolo alquanto nervoso per quanto lei gli potrà dire, soprattutto se ha a che vedere con un cavallo.

Alla fine lei gli dice: "Grazie Giovanni".

Lui la accompagna a casa e lei va a letto.

Essendo un'anima che si tortura, Teresa piange fino all'alba.

Intanto Giovanni torna a casa, apre un sacchetto di patatine, accende la tv e si immerge nella replica di una partita a tennis tra due giocatori sconosciuti. 

Una debole voce in un angolo recondito della sua mente gli dice che qualcosa di importante è successo nell'auto, ma è sicuro che non c'è modo di capirlo: meglio non pensarci.

Il giorno dopo Teresa chiamerà una delle sue amiche e parleranno della cosa per sei ore di seguito. In forma dolorosamente dettagliata, analizzeranno tutto ciò che lei ha detto e tutto quello che lui ha detto, ritornando su ogni punto una e più volte, esamineranno ogni parola, considerando ogni possibile ramificazione. Continueranno a discutere per settimane senza arrivare a conclusioni ma senza mai annoiarsi.

Intanto Giovanni un giorno, guardando una partita di calcio con un amico, distrattamente dirà:

 "Luca, sai se Teresa ha un cavallo???"

trovata su FB...

sabato 15 novembre 2014

PERCHE’ LE PERSONE GRIDANO


Un giorno, un pensatore indiano fece la seguente domanda ai suoi discepoli:
“Perché le persone gridano quando sono arrabbiate?”


“Gridano perché perdono la calma” disse uno di loro.

“Ma perché gridare se la persona sta al suo lato?” disse nuovamente il pensatore.


“Bene, gridiamo perché desideriamo che l’altra persona ci ascolti” replicò un altro discepolo.

E il maestro tornò a domandare: “allora non è possibile parlargli a voce bassa?”

Varie altre risposte furono date ma nessuna convinse il pensatore.

Allora egli esclamò:
“Voi sapete perché si grida contro un’altra persona quando si è arrabbiati?
Il fatto è che quando due persone sono arrabbiate i loro cuori si allontanano molto.
Per coprire questa distanza bisogna gridare per potersi ascoltare.
Quanto più arrabbiati sono tanto più forte dovranno gridare per sentirsi l’uno con l’altro.
D’altra parte, che succede quando due persone sono innamorate?
Loro non gridano, parlano soavemente.
E perché? Perché i loro cuori sono molto vicini. La distanza tra loro è piccola.
A volte sono talmente vicini i loro cuori che neanche parlano solamente sussurrano.
E quando l’amore è più intenso non è necessario nemmeno sussurrare, basta guardarsi.
I loro cuori si intendono.
E‘ questo che accade quando due persone che si amano si avvicinano.”

Infine il pensatore concluse dicendo:
“Quando voi discuterete non lasciate che i vostri cuori si allontanino, non dite parole che li possano distanziare di più, perché arriverà un giorno in cui la distanza sarà tanta che non incontreranno mai più la strada per tornare.”

martedì 11 novembre 2014

La pecora


Un pastore stava pascolando il suo gregge di pecore, in un pascolo decisamente lontano e isolato quando all'improvviso vede avvicinarsi una BMW nuova fiammante che avanza lasciandosi dietro una nuvola di polvere.

Il guidatore, un giovane in un elegante abito di Versace , scarpe Gucci, occhiali Ray Ban e cravatta Yves Saint Laurent rallenta, si sporge dal finestrino dell'auto e dice al pastore: "Se ti dico esattamente quante pecore hai nel tuo gregge, me ne regali una?"


Il pastore guarda l'uomo, evidentemente uno yuppie, poi si volta verso il suo gregge e risponde con calma: "Certo, perché no?"

A questo punto lo yuppie posteggia l'auto, tira fuori il suo computer portatile della Dell e lo collega al suo cellulare della A T&T.
Si collega a internet, naviga in una pagina della NASA, seleziona un sistema di navigazione satellitare GPS per avere un'esatta posizione di dove si trova e invia questi dati a un altro satellite NASA che scansiona l'area e ne fa una foto in risoluzione ultra-definita.

Apre quindi un programma di foto digitale della Adobe Photoshop ed esporta l'immagine a un laboratorio di Amburgo in Germania che dopo pochi secondi gli spedisce un e-mail sul suo palmare Palm Pilot confermando che l'immagine è stata elaborata e i dati sono stati completamente memorizzati.

Tramite una connessione ODBC accede a un database MS-SQL e su un foglio di lavoro Excel con centinaia di formule complesse carica tutti i dati tramite e-mail con il suo Blackberry.

Dopo pochi minuti riceve una risposta e alla fine stampa una relazione completa di 150 pagine, a colori, sulla sua nuovissima stampante HP LaserJet iper-tecnologica e miniaturizzata, e rivolgendosi al pastore esclama: "Tu possiedi esattamente 1586 pecore".

"Esatto. Bene, immagino che puoi prenderti la tua pecora a questo punto" dice il pastore e guarda il giovane scegliere un animale che si appresta poi a mettere nel baule dell'auto.

Il pastore quindi aggiunge: "Hei, se indovino che mestiere fai, mi restituisci la pecora?".

Lo yuppie ci pensa su un attimo e dice: "Okay, perché no?"

"Sei un consulente" dice il pastore.


"Caspita, è vero - dice il giovane - come hai fatto a indovinare?"

"Beh non c'è molto da indovinare, mi pare piuttosto evidente - dice il pastore - sei comparso senza che nessuno ti cercasse, vuoi essere pagato per una risposta, che io già conosco, a una domanda che nessuno ti ha fatto e non capisci un cazzo del mio lavoro... Ora per favore restituiscimi il cane!"

Perché siamo romagnoli...


Per tutti i romagnoli di nascita o di adozione:
  • Perché “malassandè, pataca” è meglio del prozac...
  • Perché la piadina è un gran bagascia luvacciosa e fa l’amore con tutti, anche col kebab e lo speck...
  • Perché sotto il Conca son tutti marocchini e sopra Lugo tutti dell’altitalia, ma vogliamo bene a tutti, dabòn...
  • Perché da noi non ci si fidanza: “Us fa l’Amor”...
  • Perché......la...piada sardoni e cipolla fresca, va innaffiata col rosso...
  • Perché lo Ssciàduro in mano all’arzdora è il miglior mediatore famigliare del mondo...
  • Perché “Me a t’amaz!” lo si dice solo a chi vogliamo bene...
  • Perché abbiam installato il wifi sull’estirpatrice...
  • Perché è la Stagione al mare, la nostra scuola di vita..
  • Perché “boia de singuler, um toca d’andè ma la messa”...
  • Perché usciam dal Cocoricò cantando Romagna e Sangiovese...
  • Perché i cappelletti col lesso a luglio, sono un lusso che pochi posson permettersi...
  • Perché quando torniamo a casa arbaltati con una gatta da prima comunione, è colpa degli strozzapreti troppo unti del ristorante...
  • Perché “Di, ciò...” riassume tutti gli affanni e i triboli esistenziali...
  • Perché siam metodici: san Gregorio e san Martino, sono pellegrinaggi obbligati...
  • Perché il senegalese che parla come se fosse di sant’archenzul, lo sentiamo fratello...
  • Perché guai a chi ci tocca la esse...
  • Perché abbiam tutti il polistirolo e i triglicicoli alti, ma ai ciccioli non si può mica dire di no...
  • Perché da noi il nebbione è un’evento meteriologgico scassamaroni, non uno stato mentale...
  • Perché se la zia ti invita a casa, ti trovi a far la veggia fino all’una di notte davanti ad una mastella di piselli da sgranare...
  • Perché se passa un’amico a salutarci: “dai fermati da noi, mangiamo quel che c’è!” e in venti minuti scappa fora un buffè da sposalizio...
  • Perché anche la ragazza più cancaro dei cancari, si trova il gaggiotto...
  • Perché dopo “salutami tutti a casa!” si dice “presenterò!”...
  • Perché anche se sei il più fighetto dei fighetti, almeno una volta nella vita a luglio hai fatto la conserva...
  • Perché la spiaggia d’inverno coi radi stolfosi cocali, sto grigio che è di mille colori, sto freddo che ti scalda il cuore, con le gabine chiuse e con l’eco dei pensieri che riempie il mare: NON SI PUÒ’ DIMENTICARE!


ECCO PERCHE' SIAMO ROMAGNOLI!

Finestre rotte


Nel 1969, presso l'Università di Stanford (USA), il professor Philip Zimbardo ha condotto un esperimento di psicologia sociale.
Lasciò due auto abbandonata in strada, due automobili identiche, la stessa marca, modello e colore. Una l’ha lasciata nel Bronx, quindi una zona povera e conflittuale di New York; l'altra a Palo Alto, una zona ricca e tranquilla della California.
Due identiche auto abbandonate, due quartieri con popolazioni molto diverse e un team di specialisti in psicologia sociale, a studiare il comportamento delle persone in ciascun sito.
Si è scoperto che l'automobile abbandonata nel Bronx ha cominciato ad essere smantellato in poche ore. Ha perso le ruote, il motore, specchi, la radio, ecc. Tutti i materiali che potevano essere utilizzati sono stati presi, e quelli non utilizzabili sono stati distrutti. Dall'altra parte, l'automobile abbandonata a Palo Alto, è rimasta intatta.

È comune attribuire le cause del crimine alla povertà. 
Attribuzione nella quale si trovano d’accordo le ideologie più conservatrici (destra e sinistra). 

Tuttavia, l'esperimento in questione non finì lì: quando la vettura abbandonata nel Bronx fu demolita e quella a Palo Alto dopo una settimana era ancora illesa, i ricercatori decisero di rompere un vetro della vettura a Palo Alto, California.

Il risultato fu che scoppiò lo stesso processo, come nel Bronx di New York : furto, violenza e vandalismo ridussero il veicolo nello stesso stato come era accaduto nel Bronx.

Perché il vetro rotto in una macchina abbandonata in un quartiere presumibilmente sicuro è in grado di provocare un processo criminale?

Non è la povertà, ovviamente ma qualcosa che ha a che fare con la psicologia, col comportamento umano e con le relazioni sociali.

Un vetro rotto in un'auto abbandonata trasmette un senso di deterioramento, di disinteresse, di noncuranza, sensazioni di rottura dei codici di convivenza, di assenza di norme, di regole, che tutto è inutile.

Ogni nuovo attacco subito dall'auto ribadisce e moltiplicare quell'idea, fino all'escalation di atti, sempre peggiori, incontrollabili, col risultato finale di una violenza irrazionale.

In esperimenti successivi James Q. Wilson e George Kelling hanno sviluppato la teoria delle finestre rotte, con la stessa conclusione da un punto di vista criminologico, che la criminalità è più alta nelle aree dove l'incuria, la sporcizia, il disordine e l'abuso sono più alti.

Se si rompe un vetro in una finestra di un edificio e non viene riparato, saranno presto rotti tutti gli altri. 

Se una comunità presenta segni di deterioramento e questo è qualcosa che sembra non interessare a nessuno, allora lì si genererà la criminalità.

Se sono tollerati piccoli reati come parcheggio in luogo vietato, superamento del limite di velocità o passare col semaforo rosso, se questi piccoli “difetti” o errori non sono puniti, si svilupperanno “difetti maggiori” e poi i crimini più gravi.

Se parchi e altri spazi pubblici sono gradualmente danneggiati e nessuno interviene, questi luoghi saranno abbandonati dalla maggior parte delle persone (che smettono di uscire dalle loro case per paura di bande) e questi stessi spazi lasciati dalla comunità, saranno progressivamente occupato dai criminali.

Gli studiosi hanno risposto in una forma più forte ancora, dichiarando che l’incuria ed il disordine accrescono molti mali sociali e contribuiscono a far degenerare l'ambiente.

A casa, tanto per fare un esempio, se il capofamiglia lascia degradare progressivamente la sua casa, come la mancanza di tinteggiature alle pareti che stanno in pessime condizioni, cattive abitudini di pulizia, proliferazioni di cattive abitudine alimentari, utilizzo di parolacce, mancanza di rispetto tra i membri della famiglia, ecc, ecc, ecc. poi, anche gradualmente, cadranno anche la qualità dei rapporti interpersonali tra i membri della famiglia ed inizieranno a crearsi cattivi rapporti con la società in generale.

Forse alcuni, perfino un giorno, entreranno in carcere.

Questa teoria delle finestre rotte può essere un'ipotesi valida a comprendere la degradazione della società e la mancanza di attaccamento ai valori universali, la mancanza di rispetto per l'altro e alle autorità (estorsione e le tangenti) , la degenerazione della società e la corruzioni a tutti i livelli.

La mancanza di istruzione e di formazione della cultura sociale, la mancanza di opportunità, generano un paese con finestre rotte, con tante finestre rotte e nessuno sembra disposto a ripararle.

La “teoria delle finestre rotte” è stata applicata per la prima volta alla metà degli anni ottanta nella metropolitana di New York City, che era divenuto il punto più pericoloso della città.

Si cominciò combattendo le piccole trasgressioni: graffiti che deterioravano il posto, lo sporco dalle stazioni, ubriachezza tra il pubblico, evasione del pagamento del biglietto, piccoli furti e disturbi.

I risultati sono stati evidenti: a partire della correzione delle piccole trasgressioni si è riusciti a fare della Metro un luogo sicuro.

Successivamente, nel 1994, Rudolph Giuliani, sindaco di New York, basandosi sulla teoria delle finestre rotte e l'esperienza della metropolitana, ha promosso una politica di tolleranza zero.

La strategia era quella di creare comunità pulite ed ordinate, non permettendo violazioni alle leggi e agli standard della convivenza sociale e civile.

Il risultato pratico è stato un enorme abbattimento di tutti i tassi di criminalità a New York City.

La frase “tolleranza zero” suona come una sorta di soluzione autoritaria e repressiva, ma il concetto principale è più prevenzione e promozione di condizioni sociali di sicurezza.

Non è questione di violenza ai trasgressori, né manifestazione di arroganza da parte della polizia. Infatti, anche in materia di abuso di autorità, dovrebbe valere la tolleranza zero.

Non è tolleranza zero nei confronti della persona che commette il reato, ma è tolleranza zero di fronte al reato stesso.

L’idea è di creare delle comunità pulite, ordinate, rispettose della legge e delle regole che sono alla base della convivenza umana in modo civile e socialmente accettabile.

È bene di tornare a leggere questa teoria e di diffonderla .

La soluzione a questo problema io non c’è l’ho, caro lettore, ma io ho iniziato a riparare le finestre della mia casa, sto cercando di migliorare le abitudini alimentari della mia famiglia, ho chiesto a tutti i membri della famiglia di evitare di dire parolacce, sopratutto davanti ai nostri figli, inoltre abbiamo deciso di non mentire, di evitare persino le piccole bugie, perché non c'è nessuna piccole bugia, la bugia non è grande o piccola, UNA BUGIA è UNA BUGIA E BASTA!

Abbiamo concordato di accettare le conseguenze delle nostre azioni con coraggio e responsabilità, ma soprattutto per dare una buona dose di educazione ai nostri figli.

Con questo ho la speranza di cominciare a cambiare in qualcosa che prima sbagliavo.

Il mio sogno è che i miei ripetano tutto questo in modo che un domani i figli dei miei figli o i loro nipoti possano vedere un nuovo mondo, UN MONDO SENZA FINESTRE ROTTE.

SE SEI D’ACCORDO CON LA TEORIA DELLE FINESTRE ROTTE, FAI SEMPLICEMENTE GIRARE QUESTO POST IN MODO CHE OGNI GIORNO SIANO DI PIU’ QUELLI CHE VOGLIONO DARE UNA MANO AL MIGLIORAMENTO DELLA NOSTRA SOCIETA’.


(Dal Web)



FINESTRE ROTTE

C'è gente senza cuore in giro per la città

C'è gente senza cuore in giro per la città

Di notte bruciano persone e cose

Solo per vedere che effetto fa

Prendimi la giacca ed il coltello

Prendimi la giacca e portami il coltello

E vivi da lupo e vestiti come un agnello

E i vetri alle finestre sono rotti e il tetto è da rifare

E i vetri alle finestre sono rotti e il tetto è da rifare

La pioggia sta salendo lentamente per la tromba delle scale

C'è gente senza cuore in giro per la città

C'è gente senza cuore in giro per la città

Alcuni fanno i soldi con i soldi

Alcuni chiedono la carità

C'è sangue sulla luna e il sole sta per tramontare

C'è sangue sulla luna e il sole sta per tramontare

Due uomini seduti sotto a un ponte non la smettono di aspettare

È tutto a posto non c'è niente che non va

È tutto a posto non c'è niente che non va

Tornatevene tutti a casa che nessuno se ne pentirà

Stammi a sentire bene quando devo parlare

Stammi a sentire bene quando devo parlare

E lavati le orecchie e togliti l' auricolare

C'è gente senza cuore in giro per la città

C'è gente senza cuore in giro per la città

Alcuni pensano liberamente alcuni pensano in cattività

La vita è come un gioco da vivere perdutamente

La vita è come un gioco da vivere perdutamente

A volte vinci il primo premio

E poi ti accorgi che non serve a niente

Che i figli sono uguali ai padri e non c'è niente da fare

Che i figli sono uguali ai padri e non c'è niente da fare

Ed io vorrei cambiare la mia faccia

Ma non so da dove cominciare

Ci sono tre scalini sulla porta della galera

Ci sono tre scalini sulla porta della galera

E un diavolo che grida e un angelo che si dispera

C'è gente senza cuore in giro per la città

C'è gente senza cuore in giro per la città

Alcuni bruciano persone e cose

Solo per vedere che effetto fa

Un occhio per un occhio per una testa o una croce

Un occhio per un occhio per una testa o una croce

Gli amanti a mezzanotte sono stanchi

E i cani abbaiano sottovoce

E i vetri alle finestre sono rotti e il tetto è da buttare

E i vetri alle finestre sono rotti e il tetto è da buttare

Se non lo fanno subito fra un po'

Non ci sarà più niente da aggiustare


giovedì 31 luglio 2014

Mappa della.situazione

Con una mappa si capisce meglio...

giovedì 5 giugno 2014

Differenze tra Uomini e Donne


Soprannomi
Se Laura, Susanna, Debora e Maria vanno a cena fuori, si chiameranno l’un l’altra Susanna, Debora, Laura e Maria.
Se Mario, Luca, Carlo e Giorgio vanno a cena fuori, si rivolgeranno affettuosamente l’un l’altro come ‘Ciccione’, ‘Lulone’, ‘Buffone’, e ‘Godzilla’.

A cena fuori
4 Uomini a cena fuori: anche se il conto è di 80 euro, ognuno tirerà fuori 20 euro e dirà che non ha tagli minori, e non vorrà il resto.
4 donne a cena fuori: quando arriva il conto, compare la calcolatrice.

Soldi
Un uomo pagherà 5 euro per un oggetto che ne vale 2 euro, se lo vuole. 
Una donna pagherà 2 euro per un oggetto che ne vale 5 euro, che non vuole.

Bagno
Un uomo ha in media 6 oggetti nel bagno: uno spazzolino, un dentifricio, una schiuma da barba, un rasoio, un sapone e un asciugamano dell’Holiday Inn. 
Una donna ha in media 337 oggetti, la maggior parte dei quali un uomo non riesce a identificare.

Discussioni
Una donna ha l’ultima parola in ogni discussione.
Qualsiasi altra cosa un uomo dice è l’inizio di una nuova discussione.

Futuro
Una donna si preoccupa del futuro finché non trova un marito.
Un uomo non si preoccupa mai del futuro finché non trova una moglie.

Successo
Un uomo di successo è colui il quale guadagna più di quanto sua moglie sia in grado di spendere. 
Una donna di successo è quella che trova quest’uomo.

Matrimonio
Una donna sposa un uomo sperando che cambi, e lui non cambierà.
Un uomo sposa una donna sperando che non cambi, e lei cambierà.

Vestirsi bene
Una donna si veste bene per fare shopping, dare acqua alle piante, buttare la spazzatura, rispondere al telefono e prendere la posta. 
Un uomo si veste bene per i matrimoni e per i funerali.

Naturalezza
Gli uomini si svegliano dello stesso aspetto con il quale sono andati a dormire.
Le donne in qualche modo si deteriorano durante la notte.

Prole
Una donna sa tutto dei suoi bambini: appuntamenti dal dentista, migliori amici, sogni, incubi, paure e speranze.
Un uomo è vagamente a conoscenza di una persona bassa nella casa.

Età
Infine: 
Qual’è la differenza tra uomini di 8, 18, 28, 38 e 48 anni?
  • A 8 anni lo mettono a letto e gli raccontano una storia.
  • A 18 anni gli raccontano una storia per non andarci a letto.
  • A 28 anni gli fanno credere di doverle raccontare una storia per portarla a letto.
  • A 38 anni gli raccontano una storia e vanno a letto con un altro.
  • A 48 anni non hanno bisogno di raccontargli niente perchè si è già addormentato sul divano.
E qual’è la differenza tra donne di 8, 18, 28, 38 e 48 anni?
  • A 8 anni la metti a letto e le racconti una storia.
  • A 18 anni le racconti una storia e la porti a letto.
  • A 28 anni non hai bisogno di raccontarle nessuna storia per portartela a letto.
  • A 38 anni ti racconta una storia e ti porta a letto.
  • A 48 anni le racconti una storia per evitare di portarla a letto.

Trovata su FB

giovedì 29 maggio 2014

A tutti i folli


A tutti i folli. I solitari. I ribelli.
Quelli che non si adattano.
Quelli che non ci stanno.
Quelli che sembrano sempre fuori luogo.
Quelli che vedono le cose in modo differente.
Quelli che non si adattano alle regole e non hanno rispetto per lo status quo. 
Potete essere d'accordo con loro o non essere d'accordo. 
Li potete glorificare o diffamare.
L'unica cosa che non potete fare è ignorarli.
Perché cambiano le cose.
Spingono la razza umana in avanti.
E mentre qualcuno li considera dei folli, noi in loro vediamo del genio.
Perché le persone che sono abbastanza folli da pensare di poter cambiare il mondo, sono coloro che lo cambiano davvero.

Spot Apple 1997 - il ritorno di Steve Jobs

Spot Italiano (Dario Fo)


« Here’s to the crazy ones. The misfits. The rebels. The troublemakers. The round pegs in the square holes. The ones who see things differently. They’re not fond of rules. And they have no respect for the status quo.
You can quote them, disagree with them, glorify or vilify them. About the only thing you can’t do is ignore them. Because they change things. They push the human race forward. And while some may see them as the crazy ones, we see genius. Because the people who are crazy enough to think they can change the world, are the ones who do. »
The original one...


Io non ho mai comprato nulla prodotto dalla mela morsicata, non sono ancora pronto e non lo sono mai stato... ma il messaggio trasmesso da questo spot, forse veramente scritto da Steve Jobs, lo sento profondamente mio...pensa differente!

mercoledì 28 maggio 2014

A modo tuo



Sarà difficile diventar grande
prima che lo diventi anche tu
tu che farai tutte quelle domande
io fingerò di saperne di più
sarà difficile
ma sarà come deve essere
metterò via i giochi
proverò a crescere

Sarà difficile chiederti scusa
per un mondo che è quel che è
io nel mio piccolo tento qualcosa
ma cambiarlo è difficile
sarà difficile
dire tanti auguri a te
a ogni compleanno
vai un po' più via da me

A modo tuo
andrai
a modo tuo
camminerai e cadrai, ti alzerai
sempre a modo tuo
A modo tuo
vedrai
a modo tuo
dondolerai, salterai, cambierai
sempre a modo tuo

Sarà difficile vederti da dietro
sulla strada che imboccherai
tutti i semafori
tutti i divieti
e le code che eviterai
sarà difficile
mentre piano ti allontanerai
a cercar da sola
quella che sarai

A modo tuo
andrai
a modo tuo
camminerai e cadrai, ti alzerai
sempre a modo tuo
A modo tuo
vedrai
a modo tuo
dondolerai, salterai, cambierai
sempre a modo tuo

Sarà difficile
lasciarti al mondo
e tenere un pezzetto per me
e nel bel mezzo del
tuo girotondo
non poterti proteggere
sarà difficile
ma sarà fin troppo semplice
mentre tu ti giri
e continui a ridere

A modo tuo
andrai
a modo tuo
camminerai e cadrai, ti alzerai
sempre a modo tuo
A modo tuo
vedrai
a modo tuo
dondolerai, salterai, cambierai
sempre a modo tuo


Elisa

da L'Anima Vola 2013

Testo e musica di Ligabue







lunedì 26 maggio 2014

Il voto


Pare che l'affluenza sia sotto il 60%...

Continuo a pensarci ma proprio non riesco a farmene una ragione.

Ma come cazzo si fa a non andare a votare?

Io oggi ho finito la Tessera Elettorale.

Dal 2001 in 13 anni sono andato a votare 18 volte con orgoglio e senza alcuna fatica...

Bisogna che non ci si dimentichi mai:


Non votare è come nascondere la testa nella sabbia. Ma, attenzione...il culo resta fuori! 



domenica 25 maggio 2014

Non disponibile (?!?)


Incredibile la mancanza del sito di Repubblica!

Ovviamente per i candidati degli altri partiti le informazioni ci sono tutte...

Del resto per "La Stampa" Rimini è ancora in provincia di Forlì... ma sempre meglio che "non disponibile"...

venerdì 23 maggio 2014

A me lo chiedi?

martedì 20 maggio 2014

giovedì 15 maggio 2014

Janson Bridging clip version - Rimini ponte via Coletti



Questo videoclip, realizzato per la Janson Bridging, racconta da terra e dall'alto la costruzione del ponte ciclopedonale sul deviatore del fiume Marecchia a Rimini, in occasione del rifacimento del ponte di via Coletti.
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Sorvolare.it 

Rimini dall'alto



Un volo spettacolare su Rimini, partendo e atterrando in Piazza Ferrari, sede di Banca Carim, sorvolando i monumenti e i luoghi simbolo della città.
Nel percorso si osservano l'Arco d'Augusto, Piazza Tre Martiri, il Tempio Malatestiano, Piazza Cavour, sede del Comune di Rimini, il Teatro Galli, Castel Sismondo, il Ponte di Tiberio, il Faro di Rimini, la Darsena, la Ruota Panoramica, il Molo, la Spiaggia, il Grand Hotel di Rimini, l'Anfiteatro Romano, la Fontana dei Quattro Cavalli nel Parco Federico Fellini con vista su viale Principe Amedeo e Grattacielo, infine il Palacongressi di Rimini.

Si ringraziano il Comune di Rimini e l'Associazione "Rimini Sparita".

Regia: Marco Nero di Soho Studio Films
Riprese e montaggio: Marcello Alongi di Airframes.

Copyright:

martedì 13 maggio 2014

I duel lupi



Una sera un anziano capo Cherokee raccontò al nipote la battaglia che avviene dentro di noi.

Gli disse:
“Figlio mio la battaglia è fra due lupi che vivono dentro di noi.

Uno è il male, è infelicità, rabbia, paura, preoccupazione, gelosia, invidia, dispiacere, autocommiserazione, rimpianto, rancore, avidità, falsità, senso d’inferiorità.

L’altro è il bene, gioia, amore, pace, speranza, serenità, umiltà, gentilezza, benevolenza, generosità, verità, compassione, fiducia."

… il piccolo ci pensò su un minuto e poi chiese:
“Quale lupo vince?”

L’anziano Cherokee rispose semplicemente:
“Quello a cui dai da mangiare”.


Detto Indiano

Trovata su FB

domenica 11 maggio 2014

Mamma Rockstar [buona festa della mamma]

Perché essere mamma è un po' come essere una rock star



  1. Il tuo nome è sempre urlato, mai semplicemente detto.
  2. C'è sempre qualcuno che ti tira i vestiti.
  3. I fan ti seguono persino in bagno.
  4. La tua occupazione principale consiste nell'intrattenere in una stanza degli scatenati che si contorcono.
  5. Alla fine della tua giornata lavorativa, sei sudata e con i capelli scompigliati.
  6. Strillare è parte del tuo lavoro
  7. Se fai bene il tuo lavoro, le persone ti chiederanno quando farai il prossimo.
  8. Guidi sempre con un sacco di persone in macchina.
  9. Tutti i giorni ti capita di domandarti: "sto sognando o è vero quello che ho appena visto?".
  10. Ogni giorno c'è una persona diversa nel tuo letto. A volte anche due!
BUONA FESTA DELLA MAMMA!!!

giovedì 8 maggio 2014

Masai

Il giovane cammina più veloce dell'anziano, ma l'anziano conosce la strada.

Proverbio Masai

martedì 6 maggio 2014

A proposito della terza stella


«Metteremo le tre stelle sulla maglia quando qualcuno potrà permettersi di metterne due. Giusto per rimarcare la differenza tra noi e gli altri. La terza stella non ci sarà: per noi gli scudetti sono 32, anche se la contabilità ufficiale dice 30»

Andrea Agnelli.


No presidente, non ci siamo.
La tre stelle sulla maglia non vanno messe per non dare ragione a chi ci ha tolto due scudetti stravinti sul campo!

E non vanno messe neanche se qualcuno arrivasse a mettersene due, tre o cento.

Chi se ne frega delle stelle, noi le abbiamo inventate e noi decidiamo che non hanno più senso.

Almeno fino a che non ci ridaranno ufficialmente quello che ci hanno tolto: fino ad allora che le stelle sulla maglia le mettano gli altri...

Noi siamo la Juventus, non dobbiamo rimarcare nulla.

Siamo la Juve, il resto non conta...

martedì 29 aprile 2014

Giusto


La vigliaccheria chiede: è sicuro?

L'opportunità chiede: è conveniente?

La vanagloria chiede: è popolare?

Ma la coscienza chiede: è giusto?

Prima o poi arriva l'ora in cui bisogna prendere una posizione che non è né sicura, né conveniente, né popolare; ma bisogna prenderla, perché è giusta.

Uomini dell'occidente


Quello che mi ha sorpreso di più negli uomini dell’Occidente è che perdono la salute per fare i soldi…
e poi perdono i soldi per recuperare la salute.

Pensano tanto al futuro che dimenticano di vivere il presente in tale maniera che non riescono a vivere né il presente, né il futuro.

Vivono come se non dovessero morire mai e muoiono come se non avessero mai vissuto.

Tenzin Gyatso - XIV Dalai Lama del Tibet

domenica 27 aprile 2014

Rigore è quando arbitro dice (ciao Vujadin)



Rigore è quando arbitro dice.

Partita finisce quando arbitro fischia. 

Benny Carbone con sue finte disorienta avversari ma pure compagni.

Chi ha sbagliato? Pagliuca? [con la faccia esterrefatta nella sigla di Mai dire gol]

Chi non tira in porta non segna.

Ci sono allenatori che pretendono di far mangiare ai loro giocatori prosciutto di San Daniele e formaggio Bel Paese. Poveri noi e poveri loro.

Gli allenatori sono come i cantanti lirici. Sono molti e anche bravi, ma soltanto due o tre possono cantare alla scala di Milano.

Grandi squadre fanno grandi giocatori. Grandi giocatori fanno spettacolo e migliore calcio.

[Quando arrivò alla Sampdoria] Gullit è come cervo che esce di foresta.

[Una volta che giocò male] Oggi pioveva e quando piove cervo non esce di foresta.

[Quando tornò al Milan] Gullit è come cervo ritornato in foresta.

[Ad un giornalista che prevede la retrocessione del Napoli] Io penso che tua testa buona solo per tenere cappello.

La mia grossa preoccupazione è prendere un gol meno dell'avversario.

La zona? Un brocco resta brocco anche se gioca a zona. Dov'è lo spettacolo?

L'allenatore deve essere al tempo stesso maestro, amico e poliziotto.

Lombardo è come Pendolino che esce dalla galleria.

Nel calcio c'è una legge contro gli allenatori: giocatori vincono, allenatori perdono.

Non ho bisogno di fare la dieta. Ogni volta che entro a Marassi perdo tre chili.

Pallone entra quando Dio vuole.
 
Più bravi di Boskov sono quelli che stanno sopra di lui in classifica.

Quando segnano gli avversari c'è sempre qualche distrazione dei difensori.

Rigore c'è quando arbitro dà.

Se io slego il mio cane, lui gioca meglio di Perdomo [giocatore all'epoca del Genoa].

[rettifica successiva] Io non dire che Perdomo giocare come mio cane. Io dire che lui potere giocare a calcio solo in parco di mia villa con mio cane.

Se mettessi in fila tutte le panchine che ho occupato, potrei camminare chilometri senza toccare terra.

Se non gioca Castellini io mettere Hugo. Altro non hay.

Se vuoi fare una brutta figura, parla con gli arbitri, scoprirai le tue debolezze di carattere.

Squadra che vince, non si cambia.

Squadra che vince scudetto è quella che ha fatto più punti.

Tedeschi sono come tedeschi, montenegrini come montenegrini.

Un 2 a 0 è un 2 a 0, e quando fai 2 a 0 vinci.

Meglio perdere una partita 6 a 0 che sei partite 1 a 0. 
In campo sembravamo turisti. Con la differenza che per entrare allo stadio non abbiamo pagato il biglietto.

Se uomo ama donna più di birra ghiacciata davanti a televisione con finale Champions, forse vero amore, ma no vero uomo

venerdì 25 aprile 2014

I partigiani (I partigièn) - Buon 25 aprile



Non è per via della gloria
che siamo andati in montagna
a fare la guerra.
Di guerra eravam stanchi,
di patria anche.
Avevamo bisogno di dire:
lasciateci le mani libere, i piedi,
gli occhi, le orecchie; lasciateci
dormire nel fienile con una ragazza.
Per questo abbiam sparato,
ci siamo fatti impiccare,
siamo andati al macello
col cuore che piangeva,
con le labbra tremanti.
Ma anche così sapevamo
che di fronte a un boia di fascista
noi eravam persone,
e loro marionette.
E adesso che siamo morti

non rompeteci i coglioni
con le cerimonie,
pensate piuttosto ai vivi
che non perdano anche loro
la giovinezza.

Nino Pedretti, "Al vòusi" e altre poesie in dialetto romagnolo, Einaudi


I PARTIGIÈN

Un n’è par véa d’la gloria
sa sém andè in montagna
a fè la guèra.
Ad guèra a sémi stoff,
ad patria ènca.
Evémi bsogn ad déì:
lascés el mèni lébri,
i pii, gli òcc’, a glu urèci;
lascès durmèi ‘nt e fén
s’una ragaza.
Par quèst avém sparè
a’ s sém fat impichè
a sèm andè a e’ mazèll
pianzènd ‘nt’ e’ còr
e al labri ch’al tremèva.
Mò ènca a savémi
che a pét d’un boia d’un fascésta,
neun a sémi zènta
e lòu del mariunèti.
E adèss ch’a sém mort
n’u rumpéis i quaieun
sa ‘l cerimòni,
pansè piutòst m’i véiv
ch’ì n’apa da pérd ènca lòu
la giovinezza.



Grazie a Mare di Libri che mi ha fatto conoscere questa bella poesia....



martedì 22 aprile 2014

Invasion Scenes - Italy (1944) - Rimini by British Pathé

L'associazione Rimini Sparita ha scovato un filmato STREPITOSO ripreso dal canale YouTube di British Pathe, che sta progressivamente mettendo a disposizione sulla Rete il più vasto archivio di immagini storiche del XX secolo.
Il video qui sotto propone un estratto della Liberazione di Rimini (settembre 1944) ed è facile scorgere molti soggetti ripresi in alcune famosissime fotografie. Buona visione!

mercoledì 9 aprile 2014

We are happy from Rimini #happyrimini

venerdì 28 febbraio 2014

Buone notizie


Buone notizie, è calma la città 
il tempo è buono, la guerra non si fa
c'è chi ha capito, chi ancora non lo sa
chi vuol sapere che cosa succederà.
Il re ha lasciato stanotte la città
quelli informati hanno detto che non tornerà
c'è chi ci crede, chi dubita si sa
ma per la strada qualcuno ride già.
Buone notizie, la festa ci sarà
anche se è vero che a qualcuno non piacerà
c'è chi discute, chi non dice la verità
ma di sicuro, un accordo si troverà
e tutti quelli che hanno detto sempre no
oggi sono in pochi e si vergognano anche un po'.
Buone notizie che grande novità
solo per oggi, la guerra non si fa,
buone notizie è cosa certa ormai,
c'è sul giornale che sai non sbaglia mai,
qualcuno piange, per cosa per cosa non si sa,
buone notizie domani... se verrà.


(musica: V. Nocenzi, G. Nocenzi / testo: F. Di Giacomo, V. Nocenzi)