martedì 29 aprile 2014

Giusto


La vigliaccheria chiede: è sicuro?

L'opportunità chiede: è conveniente?

La vanagloria chiede: è popolare?

Ma la coscienza chiede: è giusto?

Prima o poi arriva l'ora in cui bisogna prendere una posizione che non è né sicura, né conveniente, né popolare; ma bisogna prenderla, perché è giusta.

Uomini dell'occidente


Quello che mi ha sorpreso di più negli uomini dell’Occidente è che perdono la salute per fare i soldi…
e poi perdono i soldi per recuperare la salute.

Pensano tanto al futuro che dimenticano di vivere il presente in tale maniera che non riescono a vivere né il presente, né il futuro.

Vivono come se non dovessero morire mai e muoiono come se non avessero mai vissuto.

Tenzin Gyatso - XIV Dalai Lama del Tibet

domenica 27 aprile 2014

Rigore è quando arbitro dice (ciao Vujadin)



Rigore è quando arbitro dice.

Partita finisce quando arbitro fischia. 

Benny Carbone con sue finte disorienta avversari ma pure compagni.

Chi ha sbagliato? Pagliuca? [con la faccia esterrefatta nella sigla di Mai dire gol]

Chi non tira in porta non segna.

Ci sono allenatori che pretendono di far mangiare ai loro giocatori prosciutto di San Daniele e formaggio Bel Paese. Poveri noi e poveri loro.

Gli allenatori sono come i cantanti lirici. Sono molti e anche bravi, ma soltanto due o tre possono cantare alla scala di Milano.

Grandi squadre fanno grandi giocatori. Grandi giocatori fanno spettacolo e migliore calcio.

[Quando arrivò alla Sampdoria] Gullit è come cervo che esce di foresta.

[Una volta che giocò male] Oggi pioveva e quando piove cervo non esce di foresta.

[Quando tornò al Milan] Gullit è come cervo ritornato in foresta.

[Ad un giornalista che prevede la retrocessione del Napoli] Io penso che tua testa buona solo per tenere cappello.

La mia grossa preoccupazione è prendere un gol meno dell'avversario.

La zona? Un brocco resta brocco anche se gioca a zona. Dov'è lo spettacolo?

L'allenatore deve essere al tempo stesso maestro, amico e poliziotto.

Lombardo è come Pendolino che esce dalla galleria.

Nel calcio c'è una legge contro gli allenatori: giocatori vincono, allenatori perdono.

Non ho bisogno di fare la dieta. Ogni volta che entro a Marassi perdo tre chili.

Pallone entra quando Dio vuole.
 
Più bravi di Boskov sono quelli che stanno sopra di lui in classifica.

Quando segnano gli avversari c'è sempre qualche distrazione dei difensori.

Rigore c'è quando arbitro dà.

Se io slego il mio cane, lui gioca meglio di Perdomo [giocatore all'epoca del Genoa].

[rettifica successiva] Io non dire che Perdomo giocare come mio cane. Io dire che lui potere giocare a calcio solo in parco di mia villa con mio cane.

Se mettessi in fila tutte le panchine che ho occupato, potrei camminare chilometri senza toccare terra.

Se non gioca Castellini io mettere Hugo. Altro non hay.

Se vuoi fare una brutta figura, parla con gli arbitri, scoprirai le tue debolezze di carattere.

Squadra che vince, non si cambia.

Squadra che vince scudetto è quella che ha fatto più punti.

Tedeschi sono come tedeschi, montenegrini come montenegrini.

Un 2 a 0 è un 2 a 0, e quando fai 2 a 0 vinci.

Meglio perdere una partita 6 a 0 che sei partite 1 a 0. 
In campo sembravamo turisti. Con la differenza che per entrare allo stadio non abbiamo pagato il biglietto.

Se uomo ama donna più di birra ghiacciata davanti a televisione con finale Champions, forse vero amore, ma no vero uomo

venerdì 25 aprile 2014

I partigiani (I partigièn) - Buon 25 aprile



Non è per via della gloria
che siamo andati in montagna
a fare la guerra.
Di guerra eravam stanchi,
di patria anche.
Avevamo bisogno di dire:
lasciateci le mani libere, i piedi,
gli occhi, le orecchie; lasciateci
dormire nel fienile con una ragazza.
Per questo abbiam sparato,
ci siamo fatti impiccare,
siamo andati al macello
col cuore che piangeva,
con le labbra tremanti.
Ma anche così sapevamo
che di fronte a un boia di fascista
noi eravam persone,
e loro marionette.
E adesso che siamo morti

non rompeteci i coglioni
con le cerimonie,
pensate piuttosto ai vivi
che non perdano anche loro
la giovinezza.

Nino Pedretti, "Al vòusi" e altre poesie in dialetto romagnolo, Einaudi


I PARTIGIÈN

Un n’è par véa d’la gloria
sa sém andè in montagna
a fè la guèra.
Ad guèra a sémi stoff,
ad patria ènca.
Evémi bsogn ad déì:
lascés el mèni lébri,
i pii, gli òcc’, a glu urèci;
lascès durmèi ‘nt e fén
s’una ragaza.
Par quèst avém sparè
a’ s sém fat impichè
a sèm andè a e’ mazèll
pianzènd ‘nt’ e’ còr
e al labri ch’al tremèva.
Mò ènca a savémi
che a pét d’un boia d’un fascésta,
neun a sémi zènta
e lòu del mariunèti.
E adèss ch’a sém mort
n’u rumpéis i quaieun
sa ‘l cerimòni,
pansè piutòst m’i véiv
ch’ì n’apa da pérd ènca lòu
la giovinezza.



Grazie a Mare di Libri che mi ha fatto conoscere questa bella poesia....



martedì 22 aprile 2014

Invasion Scenes - Italy (1944) - Rimini by British Pathé

L'associazione Rimini Sparita ha scovato un filmato STREPITOSO ripreso dal canale YouTube di British Pathe, che sta progressivamente mettendo a disposizione sulla Rete il più vasto archivio di immagini storiche del XX secolo.
Il video qui sotto propone un estratto della Liberazione di Rimini (settembre 1944) ed è facile scorgere molti soggetti ripresi in alcune famosissime fotografie. Buona visione!

mercoledì 9 aprile 2014

We are happy from Rimini #happyrimini