martedì 28 giugno 2011

Little Wing

 Well, she's walking through the clouds
with a circus mind
that's running wild.
Butterflies and zebras and moonbeams
and fairy tales,

That's all she ever thinks about...

Riding the wind.

When I'm sad she comes to me
with a thousand smiles
she gives to me free

It's alright,
it's alright,
she says,
Take anything you want from me,
anything,





sabato 11 giugno 2011

INDIFFERENTI


Odio gli indifferenti.
Credo, come Federico Hebbel, che "vivere vuol dire essere partigiani" (1).
Chi vive veramente non può non essere cittadino, e parteggiare.
Indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita.
Perciò odio gli indifferenti.  
L'indifferenza è il peso morto della storia. E' la palla di piombo per il novatore, è la materia inerte in cui affogano spesso gli entusiasmi più splendenti, è la palude che recinge la vecchia città e la difende meglio delle mura più salde, meglio dei petti dei suoi guerrieri, perché inghiottisce nei suoi gorghi limosi gli assalitori, e li decima e li scora e qualche volta li fa desistere dall'impresa eroica.  
L'indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. E' la fatalità; e ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che si ribella all'intelligenza e la strozza.
Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, il possibile bene che un atto eroico (di valore universale) può generare, non è tanto dovuto all'iniziativa dei pochi che operano, quanto all'indifferenza, all'assenteismo dei molti.