giovedì 6 gennaio 2011

L' infinito - The Infinity Giacomo Leopardi


Sempre caro mi fu quest'ermo colle,

E questa siepe, che da tanta parte
 

De l'ultimo orizzonte il guardo esclude.
 

Ma sedendo e mirando, interminato

Spazio di là da quella, e sovrumani
 

Silenzi, e profondissima quiete
 

Io nel pensier mi fingo, ove per poco
 

Il cor non si spaura. E come il vento
 

Odo stormir tra queste piante, io quello
 

Infinito silenzio a questa voce
 

Vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
 

E le morte stagioni, e la presente
 

E viva, e 'l suon di lei. Così tra questa
 

Infinità s'annega il pensier mio:
 

E 'l naufragar m'è dolce in questo mare.



------- Giacomo Leopardi -------
 
Testo tratto dal secondo manoscritto autografo
(Visso, Archivio Comunale)




The Infinity


This lonely hill was always dear to me,

and this hedgerow, which cuts off the view

of so much of the last horizon.

But sitting here and gazing,

I can see beyond, in my mind's eye,

unending spaces, and superhuman silences,

and depthless calm, till what I feel

is almost fear. And when I hear

the wind stir in these branches,

I begin comparing that endless stillness

with this noise: and the eternal comes to mind,

and the dead seasons, and the present

living one, and how it sounds.

So my mind sinks in this immensity:

and foundering is sweet in such a sea.

------- Giacomo Leopardi -------

Tradotto da Jonathan Galassi 
per Farrar, Straus & Giroux.
2010

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