giovedì 27 novembre 2014

Grazie Commercialista

lunedì 17 novembre 2014

Giovanni e Teresa


Giovanni si sente attratto da Teresa.
Le propone di andare al cinema, lei accetta. Si divertono.
Sere dopo lui la invita a cena e di nuovo stanno bene. Nel giro di poco tempo nessuno di loro vede più altri.

Una sera, in auto, rincasando, Teresa senza pensarci dice:
"Hai pensato che oggi sono 6 mesi che ci vediamo?"

Si fa silenzio in auto.

A Teresa quel silenzio sembra pieno di significati. 

Pensa: "Forse gli avrà dato fastidio che abbia detto questo, forse crede che io voglia forzarlo a prendersi un impegno che lui non desidera o del quale non è sicuro".

Ma Giovanni sta pensando: "Ma guarda, sei mesi ..."

E Teresa pensa: "Ma neanche io sono sicura di volere questo tipo di rapporto; a volte mi piacerebbe avere un po' di libertà, per avere tempo di pensare a ciò che voglio veramente... Continueremo a vederci a questo livello di intimità? Sono pronta per questo impegno? Conosco davvero quest'uomo?"

E Giovanni pensa: "...Quindi questo significa che era ... vediamo, febbraio quando iniziammo, giusto dopo aver lasciato l'auto dal meccanico, cioè ... vediamo il contachilometri?? Accidenti devo cambiare l'olio!".

E Teresa pensa: "E' sconvolto. Glielo leggo in faccia. O forse sto interpretando male. Forse vorrebbe di più dal nostro rapporto, più intimità: forse lui ha sentito prima di me che ho delle riserve. Sì, è questo! Ha paura di sentirsi rifiutato".

E Giovanni pensa: "Devo dire loro di guardarmi il carburatore. Questa cosa cammina come un camion dell'immondizia".

E Teresa pensa "E' arrabbiato. Anch'io lo sarei. Dio, mi sento così colpevole, facendogli passare questo, ma non posso evitare di sentirmi come mi sento. E non mi sento sicura".

E Giovanni pensa:"Mi diranno che ha solo 3 mesi di garanzia!"

E Teresa pensa:"Forse sono troppo idealista, aspetto che arrivi il principe azzurro col suo cavallo bianco quando ho al mio fianco una persona comune, buona, con la quale mi piace stare, che è importante per me e alla quale io importo. Una persona che soffre per le mie egocentriche fantasie da adolescente romantica".

E Giovanni pensa:"Vogliono una garanzia? Gliela do io la garanzia?!"

"Giovanni" dice Teresa a voce alta.

"Cosa?" dice Giovanni sorpreso.

"Per favore non ti torturare così", dice lei, con gli occhi velati di lacrime: "forse non avrei dovuto dirti? O Dio mi sento così... " e si interrompe singhiozzando.

"Cosa c'è?" dice Giovanni.

"Sono così stupida" singhiozza Teresa " voglio dire, lo so che non esiste quel principe. Non esiste né cavaliere né cavallo?"

"Non c'è il cavallo?" dice Giovanni stupito.

"Pensi che sono stupida, vero?" dice Teresa.

"Ma no" dice Giovanni, contento di avere finalmente una risposta certa.

"E' solo che... ho bisogno di un po' di tempo" dice Teresa.

C'è una pausa di 15 secondi durante la quale Giovanni pensando più velocemente che può, cerca una risposta.

Finalmente gliene viene in mente una: "Certo, ti capisco" Dice.

Teresa, emozionata, prende la sua mano: "Oh, Giovanni, davvero pensi questo?"

"Ah" dice Giovanni "sì, sicuramente ..."

Teresa si volta per guardarlo e fissa i suoi occhi, rendendolo alquanto nervoso per quanto lei gli potrà dire, soprattutto se ha a che vedere con un cavallo.

Alla fine lei gli dice: "Grazie Giovanni".

Lui la accompagna a casa e lei va a letto.

Essendo un'anima che si tortura, Teresa piange fino all'alba.

Intanto Giovanni torna a casa, apre un sacchetto di patatine, accende la tv e si immerge nella replica di una partita a tennis tra due giocatori sconosciuti. 

Una debole voce in un angolo recondito della sua mente gli dice che qualcosa di importante è successo nell'auto, ma è sicuro che non c'è modo di capirlo: meglio non pensarci.

Il giorno dopo Teresa chiamerà una delle sue amiche e parleranno della cosa per sei ore di seguito. In forma dolorosamente dettagliata, analizzeranno tutto ciò che lei ha detto e tutto quello che lui ha detto, ritornando su ogni punto una e più volte, esamineranno ogni parola, considerando ogni possibile ramificazione. Continueranno a discutere per settimane senza arrivare a conclusioni ma senza mai annoiarsi.

Intanto Giovanni un giorno, guardando una partita di calcio con un amico, distrattamente dirà:

 "Luca, sai se Teresa ha un cavallo???"

trovata su FB...

sabato 15 novembre 2014

PERCHE’ LE PERSONE GRIDANO


Un giorno, un pensatore indiano fece la seguente domanda ai suoi discepoli:
“Perché le persone gridano quando sono arrabbiate?”


“Gridano perché perdono la calma” disse uno di loro.

“Ma perché gridare se la persona sta al suo lato?” disse nuovamente il pensatore.


“Bene, gridiamo perché desideriamo che l’altra persona ci ascolti” replicò un altro discepolo.

E il maestro tornò a domandare: “allora non è possibile parlargli a voce bassa?”

Varie altre risposte furono date ma nessuna convinse il pensatore.

Allora egli esclamò:
“Voi sapete perché si grida contro un’altra persona quando si è arrabbiati?
Il fatto è che quando due persone sono arrabbiate i loro cuori si allontanano molto.
Per coprire questa distanza bisogna gridare per potersi ascoltare.
Quanto più arrabbiati sono tanto più forte dovranno gridare per sentirsi l’uno con l’altro.
D’altra parte, che succede quando due persone sono innamorate?
Loro non gridano, parlano soavemente.
E perché? Perché i loro cuori sono molto vicini. La distanza tra loro è piccola.
A volte sono talmente vicini i loro cuori che neanche parlano solamente sussurrano.
E quando l’amore è più intenso non è necessario nemmeno sussurrare, basta guardarsi.
I loro cuori si intendono.
E‘ questo che accade quando due persone che si amano si avvicinano.”

Infine il pensatore concluse dicendo:
“Quando voi discuterete non lasciate che i vostri cuori si allontanino, non dite parole che li possano distanziare di più, perché arriverà un giorno in cui la distanza sarà tanta che non incontreranno mai più la strada per tornare.”

martedì 11 novembre 2014

La pecora


Un pastore stava pascolando il suo gregge di pecore, in un pascolo decisamente lontano e isolato quando all'improvviso vede avvicinarsi una BMW nuova fiammante che avanza lasciandosi dietro una nuvola di polvere.

Il guidatore, un giovane in un elegante abito di Versace , scarpe Gucci, occhiali Ray Ban e cravatta Yves Saint Laurent rallenta, si sporge dal finestrino dell'auto e dice al pastore: "Se ti dico esattamente quante pecore hai nel tuo gregge, me ne regali una?"


Il pastore guarda l'uomo, evidentemente uno yuppie, poi si volta verso il suo gregge e risponde con calma: "Certo, perché no?"

A questo punto lo yuppie posteggia l'auto, tira fuori il suo computer portatile della Dell e lo collega al suo cellulare della A T&T.
Si collega a internet, naviga in una pagina della NASA, seleziona un sistema di navigazione satellitare GPS per avere un'esatta posizione di dove si trova e invia questi dati a un altro satellite NASA che scansiona l'area e ne fa una foto in risoluzione ultra-definita.

Apre quindi un programma di foto digitale della Adobe Photoshop ed esporta l'immagine a un laboratorio di Amburgo in Germania che dopo pochi secondi gli spedisce un e-mail sul suo palmare Palm Pilot confermando che l'immagine è stata elaborata e i dati sono stati completamente memorizzati.

Tramite una connessione ODBC accede a un database MS-SQL e su un foglio di lavoro Excel con centinaia di formule complesse carica tutti i dati tramite e-mail con il suo Blackberry.

Dopo pochi minuti riceve una risposta e alla fine stampa una relazione completa di 150 pagine, a colori, sulla sua nuovissima stampante HP LaserJet iper-tecnologica e miniaturizzata, e rivolgendosi al pastore esclama: "Tu possiedi esattamente 1586 pecore".

"Esatto. Bene, immagino che puoi prenderti la tua pecora a questo punto" dice il pastore e guarda il giovane scegliere un animale che si appresta poi a mettere nel baule dell'auto.

Il pastore quindi aggiunge: "Hei, se indovino che mestiere fai, mi restituisci la pecora?".

Lo yuppie ci pensa su un attimo e dice: "Okay, perché no?"

"Sei un consulente" dice il pastore.


"Caspita, è vero - dice il giovane - come hai fatto a indovinare?"

"Beh non c'è molto da indovinare, mi pare piuttosto evidente - dice il pastore - sei comparso senza che nessuno ti cercasse, vuoi essere pagato per una risposta, che io già conosco, a una domanda che nessuno ti ha fatto e non capisci un cazzo del mio lavoro... Ora per favore restituiscimi il cane!"

Perché siamo romagnoli...


Per tutti i romagnoli di nascita o di adozione:
  • Perché “malassandè, pataca” è meglio del prozac...
  • Perché la piadina è un gran bagascia luvacciosa e fa l’amore con tutti, anche col kebab e lo speck...
  • Perché sotto il Conca son tutti marocchini e sopra Lugo tutti dell’altitalia, ma vogliamo bene a tutti, dabòn...
  • Perché da noi non ci si fidanza: “Us fa l’Amor”...
  • Perché......la...piada sardoni e cipolla fresca, va innaffiata col rosso...
  • Perché lo Ssciàduro in mano all’arzdora è il miglior mediatore famigliare del mondo...
  • Perché “Me a t’amaz!” lo si dice solo a chi vogliamo bene...
  • Perché abbiam installato il wifi sull’estirpatrice...
  • Perché è la Stagione al mare, la nostra scuola di vita..
  • Perché “boia de singuler, um toca d’andè ma la messa”...
  • Perché usciam dal Cocoricò cantando Romagna e Sangiovese...
  • Perché i cappelletti col lesso a luglio, sono un lusso che pochi posson permettersi...
  • Perché quando torniamo a casa arbaltati con una gatta da prima comunione, è colpa degli strozzapreti troppo unti del ristorante...
  • Perché “Di, ciò...” riassume tutti gli affanni e i triboli esistenziali...
  • Perché siam metodici: san Gregorio e san Martino, sono pellegrinaggi obbligati...
  • Perché il senegalese che parla come se fosse di sant’archenzul, lo sentiamo fratello...
  • Perché guai a chi ci tocca la esse...
  • Perché abbiam tutti il polistirolo e i triglicicoli alti, ma ai ciccioli non si può mica dire di no...
  • Perché da noi il nebbione è un’evento meteriologgico scassamaroni, non uno stato mentale...
  • Perché se la zia ti invita a casa, ti trovi a far la veggia fino all’una di notte davanti ad una mastella di piselli da sgranare...
  • Perché se passa un’amico a salutarci: “dai fermati da noi, mangiamo quel che c’è!” e in venti minuti scappa fora un buffè da sposalizio...
  • Perché anche la ragazza più cancaro dei cancari, si trova il gaggiotto...
  • Perché dopo “salutami tutti a casa!” si dice “presenterò!”...
  • Perché anche se sei il più fighetto dei fighetti, almeno una volta nella vita a luglio hai fatto la conserva...
  • Perché la spiaggia d’inverno coi radi stolfosi cocali, sto grigio che è di mille colori, sto freddo che ti scalda il cuore, con le gabine chiuse e con l’eco dei pensieri che riempie il mare: NON SI PUÒ’ DIMENTICARE!


ECCO PERCHE' SIAMO ROMAGNOLI!

Finestre rotte


Nel 1969, presso l'Università di Stanford (USA), il professor Philip Zimbardo ha condotto un esperimento di psicologia sociale.
Lasciò due auto abbandonata in strada, due automobili identiche, la stessa marca, modello e colore. Una l’ha lasciata nel Bronx, quindi una zona povera e conflittuale di New York; l'altra a Palo Alto, una zona ricca e tranquilla della California.
Due identiche auto abbandonate, due quartieri con popolazioni molto diverse e un team di specialisti in psicologia sociale, a studiare il comportamento delle persone in ciascun sito.
Si è scoperto che l'automobile abbandonata nel Bronx ha cominciato ad essere smantellato in poche ore. Ha perso le ruote, il motore, specchi, la radio, ecc. Tutti i materiali che potevano essere utilizzati sono stati presi, e quelli non utilizzabili sono stati distrutti. Dall'altra parte, l'automobile abbandonata a Palo Alto, è rimasta intatta.

È comune attribuire le cause del crimine alla povertà. 
Attribuzione nella quale si trovano d’accordo le ideologie più conservatrici (destra e sinistra). 

Tuttavia, l'esperimento in questione non finì lì: quando la vettura abbandonata nel Bronx fu demolita e quella a Palo Alto dopo una settimana era ancora illesa, i ricercatori decisero di rompere un vetro della vettura a Palo Alto, California.

Il risultato fu che scoppiò lo stesso processo, come nel Bronx di New York : furto, violenza e vandalismo ridussero il veicolo nello stesso stato come era accaduto nel Bronx.

Perché il vetro rotto in una macchina abbandonata in un quartiere presumibilmente sicuro è in grado di provocare un processo criminale?

Non è la povertà, ovviamente ma qualcosa che ha a che fare con la psicologia, col comportamento umano e con le relazioni sociali.

Un vetro rotto in un'auto abbandonata trasmette un senso di deterioramento, di disinteresse, di noncuranza, sensazioni di rottura dei codici di convivenza, di assenza di norme, di regole, che tutto è inutile.

Ogni nuovo attacco subito dall'auto ribadisce e moltiplicare quell'idea, fino all'escalation di atti, sempre peggiori, incontrollabili, col risultato finale di una violenza irrazionale.

In esperimenti successivi James Q. Wilson e George Kelling hanno sviluppato la teoria delle finestre rotte, con la stessa conclusione da un punto di vista criminologico, che la criminalità è più alta nelle aree dove l'incuria, la sporcizia, il disordine e l'abuso sono più alti.

Se si rompe un vetro in una finestra di un edificio e non viene riparato, saranno presto rotti tutti gli altri. 

Se una comunità presenta segni di deterioramento e questo è qualcosa che sembra non interessare a nessuno, allora lì si genererà la criminalità.

Se sono tollerati piccoli reati come parcheggio in luogo vietato, superamento del limite di velocità o passare col semaforo rosso, se questi piccoli “difetti” o errori non sono puniti, si svilupperanno “difetti maggiori” e poi i crimini più gravi.

Se parchi e altri spazi pubblici sono gradualmente danneggiati e nessuno interviene, questi luoghi saranno abbandonati dalla maggior parte delle persone (che smettono di uscire dalle loro case per paura di bande) e questi stessi spazi lasciati dalla comunità, saranno progressivamente occupato dai criminali.

Gli studiosi hanno risposto in una forma più forte ancora, dichiarando che l’incuria ed il disordine accrescono molti mali sociali e contribuiscono a far degenerare l'ambiente.

A casa, tanto per fare un esempio, se il capofamiglia lascia degradare progressivamente la sua casa, come la mancanza di tinteggiature alle pareti che stanno in pessime condizioni, cattive abitudini di pulizia, proliferazioni di cattive abitudine alimentari, utilizzo di parolacce, mancanza di rispetto tra i membri della famiglia, ecc, ecc, ecc. poi, anche gradualmente, cadranno anche la qualità dei rapporti interpersonali tra i membri della famiglia ed inizieranno a crearsi cattivi rapporti con la società in generale.

Forse alcuni, perfino un giorno, entreranno in carcere.

Questa teoria delle finestre rotte può essere un'ipotesi valida a comprendere la degradazione della società e la mancanza di attaccamento ai valori universali, la mancanza di rispetto per l'altro e alle autorità (estorsione e le tangenti) , la degenerazione della società e la corruzioni a tutti i livelli.

La mancanza di istruzione e di formazione della cultura sociale, la mancanza di opportunità, generano un paese con finestre rotte, con tante finestre rotte e nessuno sembra disposto a ripararle.

La “teoria delle finestre rotte” è stata applicata per la prima volta alla metà degli anni ottanta nella metropolitana di New York City, che era divenuto il punto più pericoloso della città.

Si cominciò combattendo le piccole trasgressioni: graffiti che deterioravano il posto, lo sporco dalle stazioni, ubriachezza tra il pubblico, evasione del pagamento del biglietto, piccoli furti e disturbi.

I risultati sono stati evidenti: a partire della correzione delle piccole trasgressioni si è riusciti a fare della Metro un luogo sicuro.

Successivamente, nel 1994, Rudolph Giuliani, sindaco di New York, basandosi sulla teoria delle finestre rotte e l'esperienza della metropolitana, ha promosso una politica di tolleranza zero.

La strategia era quella di creare comunità pulite ed ordinate, non permettendo violazioni alle leggi e agli standard della convivenza sociale e civile.

Il risultato pratico è stato un enorme abbattimento di tutti i tassi di criminalità a New York City.

La frase “tolleranza zero” suona come una sorta di soluzione autoritaria e repressiva, ma il concetto principale è più prevenzione e promozione di condizioni sociali di sicurezza.

Non è questione di violenza ai trasgressori, né manifestazione di arroganza da parte della polizia. Infatti, anche in materia di abuso di autorità, dovrebbe valere la tolleranza zero.

Non è tolleranza zero nei confronti della persona che commette il reato, ma è tolleranza zero di fronte al reato stesso.

L’idea è di creare delle comunità pulite, ordinate, rispettose della legge e delle regole che sono alla base della convivenza umana in modo civile e socialmente accettabile.

È bene di tornare a leggere questa teoria e di diffonderla .

La soluzione a questo problema io non c’è l’ho, caro lettore, ma io ho iniziato a riparare le finestre della mia casa, sto cercando di migliorare le abitudini alimentari della mia famiglia, ho chiesto a tutti i membri della famiglia di evitare di dire parolacce, sopratutto davanti ai nostri figli, inoltre abbiamo deciso di non mentire, di evitare persino le piccole bugie, perché non c'è nessuna piccole bugia, la bugia non è grande o piccola, UNA BUGIA è UNA BUGIA E BASTA!

Abbiamo concordato di accettare le conseguenze delle nostre azioni con coraggio e responsabilità, ma soprattutto per dare una buona dose di educazione ai nostri figli.

Con questo ho la speranza di cominciare a cambiare in qualcosa che prima sbagliavo.

Il mio sogno è che i miei ripetano tutto questo in modo che un domani i figli dei miei figli o i loro nipoti possano vedere un nuovo mondo, UN MONDO SENZA FINESTRE ROTTE.

SE SEI D’ACCORDO CON LA TEORIA DELLE FINESTRE ROTTE, FAI SEMPLICEMENTE GIRARE QUESTO POST IN MODO CHE OGNI GIORNO SIANO DI PIU’ QUELLI CHE VOGLIONO DARE UNA MANO AL MIGLIORAMENTO DELLA NOSTRA SOCIETA’.


(Dal Web)



FINESTRE ROTTE

C'è gente senza cuore in giro per la città

C'è gente senza cuore in giro per la città

Di notte bruciano persone e cose

Solo per vedere che effetto fa

Prendimi la giacca ed il coltello

Prendimi la giacca e portami il coltello

E vivi da lupo e vestiti come un agnello

E i vetri alle finestre sono rotti e il tetto è da rifare

E i vetri alle finestre sono rotti e il tetto è da rifare

La pioggia sta salendo lentamente per la tromba delle scale

C'è gente senza cuore in giro per la città

C'è gente senza cuore in giro per la città

Alcuni fanno i soldi con i soldi

Alcuni chiedono la carità

C'è sangue sulla luna e il sole sta per tramontare

C'è sangue sulla luna e il sole sta per tramontare

Due uomini seduti sotto a un ponte non la smettono di aspettare

È tutto a posto non c'è niente che non va

È tutto a posto non c'è niente che non va

Tornatevene tutti a casa che nessuno se ne pentirà

Stammi a sentire bene quando devo parlare

Stammi a sentire bene quando devo parlare

E lavati le orecchie e togliti l' auricolare

C'è gente senza cuore in giro per la città

C'è gente senza cuore in giro per la città

Alcuni pensano liberamente alcuni pensano in cattività

La vita è come un gioco da vivere perdutamente

La vita è come un gioco da vivere perdutamente

A volte vinci il primo premio

E poi ti accorgi che non serve a niente

Che i figli sono uguali ai padri e non c'è niente da fare

Che i figli sono uguali ai padri e non c'è niente da fare

Ed io vorrei cambiare la mia faccia

Ma non so da dove cominciare

Ci sono tre scalini sulla porta della galera

Ci sono tre scalini sulla porta della galera

E un diavolo che grida e un angelo che si dispera

C'è gente senza cuore in giro per la città

C'è gente senza cuore in giro per la città

Alcuni bruciano persone e cose

Solo per vedere che effetto fa

Un occhio per un occhio per una testa o una croce

Un occhio per un occhio per una testa o una croce

Gli amanti a mezzanotte sono stanchi

E i cani abbaiano sottovoce

E i vetri alle finestre sono rotti e il tetto è da buttare

E i vetri alle finestre sono rotti e il tetto è da buttare

Se non lo fanno subito fra un po'

Non ci sarà più niente da aggiustare