domenica 30 dicembre 2012

Ciao Rita

Rita Levi Montalcini
Ho perso un po' la vista, molto l'udito. Alle conferenze non vedo le proiezioni e non sento bene. Ma penso più adesso di quando avevo vent'anni.
Il corpo faccia quello che vuole. Io non sono il corpo: io sono la mente!


Rare sono le persone che usano la mente. Poche coloro che usano il cuore e uniche coloro che usano entrambi.


Tutti dicono che il cervello sia l’organo più complesso del corpo umano, da medico potrei anche acconsentire. Ma come donna vi assicuro che non vi è niente di più complesso del cuore, ancora oggi non si conoscono i suoi meccanismi. Nei ragionamenti del cervello c’è logica, nei ragionamenti del cuore ci sono le emozioni.


Le Donne che hanno cambiato il mondo, non hanno mai avuto bisogno di “mostrare” nulla, se non la loro intelligenza.

martedì 18 dicembre 2012

Al cader della giornata

Al cader della giornata,
noi leviamo i cuori a Te
Tu l'avevi a noi donata,
bene spesa fu per Te.

Te nel bosco e nel ruscello,
Te nel monte e Te nel mar.
Te nel cuore del fratello,
Te nel mio cercai d'amar.

I tuoi cieli sembran prati,
le stelle tanti fior
Son bivacchi dei beati,
stretti in cerchio s te Signor.

Quante stelle, quante stelle, dimmi Tu la mia qual'è?
Non ambisco alla più bella,
purché sia vicino a Te.

... Così è come l'ho imparata io nel 79 al campo di Bracciano... di seguito il link per conoscere l'originale. Scoutwiki

sabato 24 novembre 2012

La felicità

Quando avevo cinque anni, mia madre mi ripeteva sempre che la felicità è la chiave della vita. 

Quando andai a scuola, mi domandarono come volessi essere da grande. Io scrissi "felice". 

Mi dissero che non avevo capito il compito, e io dissi loro che non avevano capito la vita

John Lennon

domenica 4 novembre 2012

Il successo è...

Il successo è...
a 3 anni: non farsi la pipì addosso;
a 6 anni: ricordare cosa hai fatto durante il giorno;
a 12 anni: avere tanti amici;
a 18 anni: avere la patente di guida;
a 20 anni: avere una vita sessuale attiva;
a 35 anni: avere tanti soldi;
a 50 anni: avere tanti soldi;
a 65 anni: avere una vita sessuale attiva;
a 70 anni: avere la patente di guida;
a 75 anni: avere tanti amici;
a 80 anni: ricordare cosa hai fatto durante il giorno;
a 85 anni: non farsi la pipì addosso.

sabato 3 novembre 2012

Roma - Longobarda 5 a 1


..."Si, è stata tutta colpa di quel gol a freddo, diciamo..."
"Ma il primo gol lo avete fatto voi!"
"Appunto, a freddo perché noi eravamo freddi, questi erano caldi e incazzeti, quelli della Roma, giustamente si sono sfogati..."


Guarda "a.s. Roma - Longobarda" su YouTube minuto 3,40


Per ridere un po', dopo la partita Juventus Indossatori/prescritti. Persa 3 a 1 dopo aver segnato a "freddo" dopo 25 secondi ed in fuorigioco....
La prima sconfitta in campionato dopo 49 risultati utili consecutivi.
Rode assai...ma prima o poi doveva succedere...peccato che sia successo allo Juventus Stadium e proprio con gli indossatori...
Ma siamo ancora in testa!



Non ti arrendere mai


Non ti arrendere mai,
neanche quando la fatica si fa sentire,
neanche quando il tuo piede inciampa,
neanche quando i tuoi occhi bruciano,
neanche quando i tuoi sforzi sono ignorati,
neanche quando la delusione ti avvilisce,
neanche quando l'errore ti scoraggia,
neanche quando il tradimento ti ferisce,
neanche quando il successo ti abbandona,
neanche quando l'ingratitudine ti sgomenta,
neanche quando l'incomprensione ti circonda,
neanche quando la noia ti atterra,
neanche quando tutto ha l'aria del niente,
neanche quando il peso del peccato ti schiaccia...
Invoca il tuo Dio, stringi i pugni, sorridi... e ricomincia!

(San Leone Magno)


mercoledì 31 ottobre 2012

Il cambiamento - aforismi

"Cambia prima di essere costretto a farlo"
Jack Welck (ex CEO General Electric)


"Cambia tre abitudini all'anno e otterrai risultati fenomenali"
Anonimo


"Chi rifiuta il cambiamento è un vero e proprio architetto della decadenza e del disfacimento. La sola istituzione umana che può rigettare il progresso è il cimitero"
Harold Wilson (politico britannico)


"Cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile.
E all'improvviso vi sorprenderete a fare l'impossibile"
San Francesco d'Assisi (patrono d'Italia)


"Girando sempre su se stessi, vedendo e facendo sempre le stesse cose, si perde l'abitudine e la possibilità di esercitare la propria intelligenza.Lentamente tutto si chiude, si indurisce e si atrofizza come un muscolo"
Albert Camus (romanziere, filosofo e drammaturgo 

francese)

"Il cambiamento dovrebbe essere un amico. Dovrebbe accadere perché programmato, non a seguito di un incidente"
Crosby Philip B. (guru della qualità)


"Il cambiamento è il risultato finale di tutto il percorso di apprendimento"
Leo Buscaglia (scrittore)


"Il cambiamento è inevitabile, la crescita personale è una scelta"
Bob Proctor (fondatore e presidente di LifeSuccess Productions)


"Il cambiamento è una legge della vita e coloro che si ostinano a guardare sempre solo al passato o si concentrano unicamente sul presente possono essere sicuri di perdersi il futuro"

"Il coraggio di immaginare alternative è la nostra più grande risorsa, capace di aggiungere colore e suspense a tutta la nostra vita"
Daniel J. Boorstin (storico americano)


"Il vero cambiamento inizia la prima volta in cui riusciamo a dialogare con persone che, a nostro giudizio, stanno facendo qualcosa di sbagliato"
Jane Goodall – (etologa e antropologa)


"La continuità ci dà le radici; il cambiamento ci regala i rami, lasciando a noi la volontà di estenderli e di farli crescere fino a raggiungere nuove altezze"
Pauline R. Kezer (ex segretario di stato del Connecticut)


"Le due principali regole che stanno alla base della vita stessa sono:
1) il cambiamento è inevitabile;
2) tutti cercano di resistere al cambiamento.
Deming William Edwards (guru della qualità)


"L'intelligenza è la capacità di adattarsi al cambiamento"
Stephen Hawking (matematico, fisico e cosmologo britannico)


"Non avere mai paura di tentare qualcosa di nuovo. Ricorda: dei dilettanti costruirono l'arca mentre il Titanic fu costruito da professionisti"
Dave Barry (scrittore americano)


"Non c’è nulla di immutabile, tranne l’esigenza di cambiare"
Eraclito (filosofo)

"Non è la specie più forte a sopravvvivere, e nemmeno quella più intelligente ma la specie che risponde meglio al cambiamento"
Charles Darwin (biologo, geologo, zoologo e botanico britannico)


"Non puoi scoprire nuovi oceani fino a quando non hai il coraggio di perdere di vista la spiaggia"
Anonimo


"Non sempre cambiare equivale a migliorare, ma per migliorare bisogna cambiare"
Winston Churchill (statista)


"Se non sarete capaci di cambiare, morirete"
Coimbatore Krishnarao Prahalad (esperto di strategia)


"Tutti sanno che una cosa è impossibile da realizzare fino a quando arriva uno sprovveduto che non lo sa e la inventa"
A. Einstein (fisico)


Il cambiamento positivo - changes

...Il cambiamento ti fa evolvere, ti fa crescere e migliorare.

Inizi ad imparare quando esci dal conosciuto per valutare e conoscere l’ignoto, è questo il momento in cui migliori, esci dalla tua zona di comfort...

...Quando avviene un cambiamento abbiamo due scelte: possiamo abbracciare il cambiamento e andare avanti in una nuova vita o possiamo rimanere ancorati al passato.

Rimanere a vivere “nel passato” è un bene solo quando è una scelta consapevole.

Cambiare crea dei problemi quando non si guarda alla propria vita come un’evoluzione costante...

Come puoi sfruttare al meglio questo cambiamento?
Che giovamento puoi trarre?
O semplicemente che cosa di nuovo hai imparato?
Riconoscilo e tienilo in mente… Sei appena migliorato...

Da "la formula del successo" di Alberto Consoli

Changes - il duca bianco


Elogio del cambiamento

L'Attimo Fuggente: Elogio del cambiamento

La capacità di cambiare idea e di modificare i propri comportamenti è sinonimo di grande intelligenza e di autocritica, tipica di persone che si evolvono continuamente, chi non riesce a farlo resta fermo e blocca il proprio percorso di crescita personale.

Molti di noi davanti a una critica aperta si irrigidiscono chiudendosi al dialogo o sfuggendo per non doversi confrontare apertamente con le proprie possibili mancanze o lacune.E’ un atteggiamento di difesa quasi normale come è normale, vivendo all’interno della società e a contatto con altre persone ognuna diversa dall’altra, essere sottoposti alle opinioni degli altri. E’ vero, dà fastidio a tutti sentirsi giudicati, ma qui non si tratta di ascoltare il giudizio del primo che capita, bensì delle persone che tengono a noi e che sappiamo che vogliono il nostro bene.

Quindi, dopo la difesa iniziale, manifestata a volte anche con forza o aggressività, dovremmo essere capaci di fermarci a riflettere e analizzare con lucidità quanto della critica che ci è stata mossa possiamo prendere e farne tesoro per salire un gradino in più verso quel percorso di maturazione fondamentale a permetterci di crescere e arricchirci. Ogni persona ha un suo punto di vista e non è affatto detto che uno sguardo diverso dal nostro sia più giusto o più sbagliato, semplicemente la sua diversità può aiutarci a vedere una prospettiva che senza confronto non saremmo mai riusciti a scoprire, accrescendo la consapevolezza che la realtà non è solo bianca o nera ma piena di sfumature.

E sono proprio le sfumature ad aiutarci a effettuare quei piccoli e graduali cambiamenti che non dobbiamo avere paura di considerare come segno di incoerenza o di debolezza, come potrebbe sembrare a una prima occhiata, bensì di elasticità e malleabilità, fondamentali per adattarci alla realtà mutevole del nostro vivere quotidiano e soprattutto del nostro rapporto con gli altri.

Cos’è che spesso ci fa rimanere arroccati nelle nostre posizioni, incapaci di ammettere che forse, in qualche modo l’altro ha ragione?

Perché molti di noi preferiscono rimanere fermamente attaccati alle proprie convinzioni senza essere capaci di fare un passo indietro per valutare con lucidità l’opzione di poter cambiare idea?

Forse nella volontà di dimostrarci coerenti e solidi, confondendo la determinazione con l’ostinazione, perdiamo di vista l’enorme forza interiore necessaria a guardarci allo specchio con una adulta capacità di autocritica e valutare ciò che può essere cambiato, serenamente e obiettivamente senza che questo ci faccia sentire deboli o perdenti.

Forse, se guardiamo un po’ più a fondo, c’è molta più volontà e maturità in chi è capace di mettersi in discussione e confrontarsi continuamente con gli altri e con se stesso attraverso l’apertura a punti di vista diversi dal proprio e con la consapevolezza che ognuno di noi è in continuo cambiamento così come la realtà oggettiva e le relazioni, rispetto a chi non riesce a uscire dalla propria rigidità o dalle proprie incrollabili idee rischiando di rimanere sempre uguale a se stesso, negandosi l’opportunità meravigliosa di mutare insieme alle varie fasi della vita, inconsapevole che ciò che riteniamo giusto oggi può non esserlo più domani.

In fondo può anche essere sorprendente guardarsi indietro e vedere che i cambiamenti effettuati ci piacciono e perché ci hanno reso persone migliori…

MARTA LOCK


giovedì 26 aprile 2012

Marketing strategico?

Un giovanotto si trasferisce in città e va a cercare lavoro in un grande magazzino.
Il Responsabile:
"Hai già qualche esperienza come venditore?"
Il giovane:
"Ma certo, nella città da cui vengo facevo il venditore!"
Il responsabile trova che il giovane sia simpatico e lo assume.
Il primo giorno di lavoro è davvero duro, ma il giovane riesce ad arrivare alla fine.
Dopo la chiusura del negozio, il Responsabile va dal giovane.
- ”Allora, quante vendite hai realizzato oggi?"
- "Una!"
- "Solo una?" I nostri venditori in un giorno realizzano dalle venti alle trenta vendite! Per quanti soldi hai realizzato la vendita?"
- "101.237 dollari e 64 cents!"
- “101.237 dollari e 64 cents?!! Ma cosa hai venduto???"
- "Beh, è entrato un cliente e gli ho venduto un piccolo amo da pesca, quindi gli ho venduto quello medio. Poi sono riuscito a vendergli anche quello grande e quello gigante. Alla fine gli ho venduto anche una nuova canna da pesca. Poi gli ho chiesto dove sarebbe andato a pescare e lui mi ha detto di voler andare sulla costa sud. Allora gli ho detto che avrebbe avuto bisogno di una barca. Così siamo scesi al piano imbarcazioni e gli ho fatto comprare un Chris Craft cabinato da otto metri con due motori da 100 CV. A quel punto ha cominciato a pensare che forse la sua Fiat Punto non ce l'avrebbe mai fatta a tirare quella barca, quindi siamo andati dal nostro concessionario e gli ho venduto un Pajero 4X4 iniezione".
- Il Responsabile:
"Vorresti dirmi che un cliente è entrato qui per comprare un amo da pesca e tu gli hai venduto anche una barca a motore e un fuoristrada???"
Il venditore:
“Oh, no no!! Lui era venuto qui per comprare una scatola di assorbenti per sua moglie. Allora gli ho detto "Beh, visto che questo fine settimana di far sesso non se ne parla, perché non va a pescare?"

mercoledì 25 aprile 2012

Lettera di un figlio a tutti i genitori del mondo

Non darmi tutto quello che ti chiedo. A volte chiedo solo per riscontrare quanto posso prendere

Mantieni le promesse, belle o brutte. Se prometti un premio, dammelo e comportati così anche con le punizioni.

Non mi paragonare a nessuno, specialmente a mio fratello o a mia sorella; se mi fai apparire migliore di altri, qualcuno soffrirà; se mi fai apparire peggiore di altri, sarò io a soffrire.

Non cambiare parere così spesso su ciò che devo fare; deciditi e mantieni la tua decisione.

Permettimi di crescere, fidandoti delle mie capacità. Se fai tutto al mio posto, io non potrò imparare mai.

Non dire bugie in mia presenza, e non mi piace nemmeno che tu mi chieda di dirle al tuo posto, neanche per darti una mano. Questo mi fa sentire male e perdere la fiducia in tutto ciò che dici.

Quando sbaglio non esigere che ti dica il perché. A volte non lo so neanche io.

Quando sbagli ammettilo. Questo aumenterà la mia stima in te, mi insegnerai così ad ammettere i miei sbagli.

Non chiedermi di fare una cosa, che invece tu non fai; io imparerò a fare sempre quello che tu fai, anche so non lo dici, ma non farò mai ciò che dici e non fai.

Quando voglio condividere una mia preoccupazione con te, non dirmi "non ho tempo per queste stupidaggini", oppure "non ha importanza, sono cose da ragazzi".

Cerca di capirmi e di aiutarmi.

Amami e dimmelo.

A me piace sentirmelo dire, anche se tu credi che non sia necessario dirmelo.

Abbracciami, ho bisogno di sentire la tua amicizia, la tua compagnia, in ogni momento.

venerdì 10 febbraio 2012

Secondo tempo

Il peccato mortale della politica è l’essersi ridotta a una classe di burocrati che forse cambierà la legge elettorale, ma ha smarrito l’ambizione di cambiare la realtà. Sono i mercati a indicare gli scenari, gli obiettivi e persino le cure. La politica si adegua passivamente, come una locomotiva agganciata in coda al treno.

Ho ancora negli orecchi la voce roca di Clint Eastwood durante l’intervallo del Superbowl: quell’invito molto americano a vivere in rimonta, a non arrendersi alla sconfitta perché c’è sempre un secondo tempo da giocare. Ecco, in Europa i politici si comportano come se il secondo tempo non ci fosse più, come se la partita fosse già finita e perduta. Hanno vinto gli altri e a noi non resta che aggrapparci, rancorosi e nostalgici, agli ultimi privilegi di un mondo in frantumi. Lo chiamano realismo, ma nelle epoche di confine il realismo smette di essere un pregio e diventa un alibi per la rassegnazione lamentosa dei perdenti. Io sento il bisogno di politici rispettabili che sollevino gli occhi dai listini della Borsa e, camminando sull’esile filo che separa la passione dalla retorica, sovrastino la nenia dei depressi per indicare all’Europa e al mio Paese un traguardo, un orizzonte, un destino. Nella vita delle nazioni come in quella degli individui, la paura di perdere porta sempre alla sconfitta e vanifica i sacrifici che vengono fatti in suo nome. Lacrime e sangue, Churchill insegna, hanno un senso solo quando c’è un secondo tempo da giocare.









Massimo Gramellini - La Stampa







....poi quando la partita sarà finita speriamo ci sia un terzo tempo per farci una birra tutti assieme...





martedì 7 febbraio 2012

LE PRIME 40 COSE CHE POSSO FARE CON UNA SIM SVIZZERA....

Link originale
La Notizia

La teoria delle SIM SVIZZERE impazza, quindi vi elenchiamo 20 cose che possiamo fare con una SIM SVIZZERA. A fine pagina il modo che permette a ognuno di voi di suggerire le restanti 80, l'obiettivo è arrivare a 100.

1- FAR PERDERE DUE SCUDETTI BUONI ALLA JUVENTUS

2- MANDARE IN SERIE B LA JUVENTUS

3- FAR PERDERE 300 MILIONI DI EURO ALLA JUVENTUS

4- FAR VINCERE L'INTER DOPO SECOLI

5- FAR SORRIDERE MASSIMO MORATTI

6- FAR FARE IL TRIPLETE ALL'INTER

7- FAR SPENDERE MENO PER VINCERE A CERTE SOCIETA'

8- CAMBIARE LA CLASSE ARBITRALE IN TOTO

9- FAR ARRESTARE E INCRIMINARE UNA SERIE DI INNOCENTI, ROVINANDO LORO LA VITA

10- ROVINARE L'IMMAGINE NEL MONDO DELLA JUVENTUS

11- ROVINARE IL CALCIO ITALIANO E IL RANKING

12- ROVINARE IL MIGLIOR DIRIGENTE E ESPERTO DI CALCIO ITALIANO

13- DARE POSSIBILITA' AI MEDIA DI RIVERSARE TUTTO L'ODIO NASCOSTO CONTRO LA JUVENTUS

14- SCOPRIRE LA POSIZIONE ESATTA DEL SANTO GRAAL

15- FAR ARRABBIARE 15 MILIONI DI TIFOSI BIANCONERI

16-FAR FELICI 30 MILIONI DI ANTIJUVENTINI

17- SCOPRIRE L'UNICO PAESE CHE NON SARA' COLPITO DALLA PROFEZIA MAYA SULLA FINE DEL MONDO

18- RAGGIUNGERE IL RECORD MONDIALE DI LIKE SU FACEBOOK

19- FAR ARRABBIARE LA CIA AMERICANA CHE PENSAVA DI AVERE LE SCHEDE PIU' ININTERCETTABILI DEL MONDO

20- FARE UN PROCESSO, SPENDERE I SOLDI DEI CONTRIBUENTI SENZA TROVARE DOPO 5 ANNI LA VERITA'

21- Azzerare in toto una classe di dirigenti in Federazione Calcio? Magari!!!! (Antonio Papa)

22- Regalare i trofei a Moratti per un paio di anni e dopo un breve periodo, toglierli e metterli in prescrizione (Paolo Scarnato Landoll)

23- Vincere Wimbledon senza saper giocare a tennis. Basta l'intenzione, mica occorre raggiungere davvero lo scopo...(Paolo Di Domenico )

24- Permettere a Secco e Blanc di prendere i più grandi bidoni del XXI secolo (Lorenzo De Marco)

25- Chiamare tutti gli pseudo professionisti del settore giornalistico e leggergli tutte le 500 pagine del processo facendo leva sui punti cardini in cui si dice che non vi erano illeciti effettivi e che era tutto regolare. Richiamare Moratti e FIGC chiedendo esplicitamente indietro gli scudetti < Rubati >. Chiedere anche per quale motivo fosse stato sottratto lo scudetto 2006 quando si diceva fosse falsata la stagione 2004 - 2005. Se questo non è furto. (Aaron Dee)

26- Mi hanno chiesto se posso procurare una sim svizzera. A questo punto ci penso bene se prenderla, non voglio che mi mettono in galera (Antonio Marino)

27- Far vedere a tutto il mondo in maniera sempre più chiara ed inequivocabile quanto l'Italia sia veramente la repubblica delle BANANE! E' uno schifo (Francesco Giannone)

28- Con una sim Svizzera poi far felice i venditori di bandiere del Inter almeno cosi si sono spolverate nei loro magazzini dal 1989. (Maurizio Grande)

29- Far diventare campioni due brocchi come Recoba e Martins!!!! (Maurizio Giglio)

30- Distruggere un armata di giocatori senza l'uso delle bombe atomiche (Luca Procopio)

31- Far venire gli incubi a causa del "Camaleonte Solido".. (Marco Tanzi)

32- Far credere agli Interisti di essere diventati i migliori del mondo, per poi rivederli crollare per i prossimi 40 anni nel baratro del 2°,3°,4°,5° etc etc etc posto in classifica.. GRAZIE CALCIOPOLI! Le schede svizzere in pratica hanno dimostrato che sono destinati a soffrire in eterno (Andrea Cossu)

33- Creare una linea di scudetti low cost (di latta, di cartone) adatta a tutti gli interisti (Roberto Serrau)

34- Far diventare assessore un pm!! (Andrea Semperboni)

35- A FARE VEDERE CHI QUELLA MAGLIA L'AMAVA, E L'AMA DAVVERO, BUFFON, NEDVED, DEL PIERO, TREZEGUET E CAMORANESI, UOMINI VERI, DA CAMPIONI DEL MONDO, E PALLONE D'ORO, NON HANNO ABBANDONATO LA SQUADRA NEMMENO IN SERIE B, EROI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! (Marco Gallina)

36- AD ALLUNGARE IL PIÙ POSSIBILE IL PIÙ CLAMOROSO PROCESSO "FARSA" DELLA STORIA DELLA GIUSTIZIA ITALIANA "TIRANDO" IN UN ALTRO ANNO E RITARDANDO COSÌ IL RITORNO DI BIG LUCIANO ALLA JUVE E LA RICHIESTA DI REVISIONE DEL PROCESSO SPORTIVO CON RESTITUZIONE DEGLI SCUDETTI MALTOLTI E CONSEGUENTE RISARCIMENTO DEGLI INGENTI DANNI!!!! (Germano Gorla)

37- RIDICOLIZZARE PER L?ENNESIMA VOLTA LA GIUSTIZIA ITALIANA AGLI OCCHI DEL MONDO (Maurizio Piccione)

38- Organizzare un rave party alla Pinetina- (Alessio Scetta)

39- Ingenerare fantasie nella mente di chi con noi della Juve, SUL CAMPO, ha sempre perso...... A sentire certi personaggi sembrava che le sim svizzere portassero la promo DEGLI EFFETTI SPECIALI SUL PALLONE. ERA MOGGI CHE SEGNAVA LE PUNIZIONI, CHE FINALIZZAVA LE AZIONI! E GIA', GIOCAVA LUI IN CAMPO, MENTRE PARLAVA COL TELEFONINO IN MANO.... (giacomo Loseto)

40- Regalare oltre gli scudetti , ibra nel fiore dell'età e della maturazione calcistica all'arcinemica che non vinceva mai inter per la modesta cifra di poco più di 20milioni per poi rivenderlo qualche anno dopo con qualche scudetto in più e coppa italia in più per più di 80milioni ........(il grande sognatore)


venerdì 13 gennaio 2012

Il Rating

INGRANDISCI
Cos’è il Rating?
Banche, società quotate, Stati, ma anche Pmi e pubblica amministrazione.
Sono principalmente questi i soggetti che chiedono un giudizio alle agenzie di rating.
Le agenzie di rating, la più antica delle quali è Moody’s, fondata in Usa nel 1908 (le altre due sono Standard & Poor’s, Fitch e la cinese Dagong) sono delle società che vengono ingaggiate per giudicare i bilanci in base a una scala di valori che va dalla A alla D, che sta per “default”.
Una sorta di “pagella” che serve agli investitori come guida per valutare la capacità di uno Stato (o una banca, una società, un bond, uno strumento finanziario complesso), di ripagare i sottoscrittori.
Il rating, dunque, è un elemento chiave nella definizione del cosiddetto premio di rischio, cioè degli interessi che un emittente, come ad esempio uno Stato, dovrà pagare ai propri creditori.
Il rating contribuisce anche alla definizione dell’investment grade, con la quale si intendono gli strumenti (azioni, bond, derivati) che hanno una bassa probabilità di default. Ovvero, da BBB in su.
Nel caso di società non quotate, il rating può anche non essere pubblico.
Le autorità di vigilanza di ogni Paese europeo rilasciano l’elenco delle agenzie autorizzate a operare, mentre la Bis, la banca dei regolamenti internazionali, definisce quali requisiti di rating deve avere il patrimonio accantonato dalle banche fini di riserva.

Cos’è l’Outlook?

Può essere “positivo”, “negativo” o “stabile”, e indica un’aspettativa di lungo termine sulla probabilità che un evento influenzi l’affidabilità di un’emittente come debitore. L’Outlook sul breve periodo, invece, è il “credit watch”, che può essere “positive”, “negative” o “developing” e implica un declassamento, o una promozione, del giudizio sul breve periodo, 60 o 90 giorni.

Da LINKiesta

venerdì 6 gennaio 2012

Se il cinepanettone diventa realtà

Gli economisti del mondo intero sono già in viaggio con i Re Magi verso Cortina d’Ampezzo per visitare la culla del nuovo miracolo italiano. 
Stavolta la realtà ha superato il cinepanettone.

I dati dell’Agenzia delle Entrate riferiti al prodotto interno lordo del 30 dicembre descrivono una crescita impetuosa.

Farcita di percentuali che si impennano da un anno all’altro e addirittura - ecco la grandezza di questo indomito Paese - da un giorno all’altro. Ristoranti: più 300% rispetto al Capodanno precedente e più 110% rispetto al 29 dicembre. Beni di lusso: più 400 e più 106.

La sera del 29 Cortina languiva ancora, fra strade spoglie e locali deserti. I commercianti erano andati a letto distrutti. L’universo rideva di loro. Li dava per spacciati. Ma nella notte è partita la riscossa e l’alba sulle Dolomiti è stata salutata dal canto dei registratori di cassa che sputavano scontrini come petardi e dondolavano fatture fiscali come palline dell’albero di Natale.

Qualche maligno penserà che il nuovo boom sia rimasto circoscritto ai cortinesi. Niente di più falso. I generosi valligiani lo hanno voluto condividere con centinaia di turisti approdati in città la sera prima, probabilmente su slitte di fortuna. Il mattino del 30 quei derelitti si sono svegliati a bordo di una Porsche. Lavoratori che dichiaravano di guadagnare mille euro netti al mese o, peggio, di appartenere a società sull’orlo del fallimento. E’ giusto che la tanto sospirata crescita abbia premiato anzitutto i più bisognosi.

Come in ogni impresa eroica, anche nel supercinepanettone di Cortina non mancano episodi apparentemente inspiegabili che la mente semplice degli uomini derubrica a miracoli. Un commerciante, per esempio, ha venduto oggetti di lusso per un milione e mezzo senza che ne rimanesse traccia nei documenti fiscali. Ma io diffido delle spiegazioni extrasensoriali. Semplicemente gli si sarà rotta la biro. O la stampante del computer, cribbio.

Gli esperti in arrivo a Cortina dovranno spiegarci le ragioni di questo boom abbastanza inatteso. Cosa potrà mai essere successo, nel breve volgere di una notte, per raddoppiare gli incassi dei ristoranti, i guadagni degli alberghi, le entrate delle gioiellerie? Sono sul tavolo diverse ipotesi. C’è chi attribuisce il merito della svolta a una folata improvvisa di ottimismo, diffusa nell’aria da qualche sciatore berlusconiano in discesa libera. Altri tirano in ballo una profezia finora sconosciuta dei Maya: il 30 dicembre 2011 l’asse della Terra si sarebbe allineato per un attimo con il bancomat della piazza principale di Cortina, producendo una serie di effetti a catena, fra i quali la trasformazione delle utilitarie in bolidi superaccessoriati. Ma esiste anche una teoria più eccentrica. Per tutta la giornata del 30 qualcuno avrebbe visto aggirarsi fra i ristoranti e le gioiellerie un gruppo di alieni in divisa da finanzieri. La semplice presenza di questi simpatici visitatori avrebbe stimolato l’economia, meglio della Fase 2 del governo Monti.

Resta da capire il perché dell’ingratitudine dei cortinesi. I quali, sindaco in testa, invece di ringraziare gli alieni per il supporto morale, li hanno duramente contestati. Un autentico mistero. Chiederò lumi a qualche persona di rinomata sobrietà. Magari a Schifani, Rutelli e Casini, che dopo aver visto in tv il messaggio di Napolitano sulla necessità dei sacrifici sono saltati sul primo aereo per andare a sacrificarsi in un resort delle Maldive.

Massimo Gramellini - La Stampa

giovedì 5 gennaio 2012

#cotechinoelenticchie - Precisazioni del Presidente del Consiglio ( a Calderoli)


La Notizia e la polemica.... 

Credo che un politico abbia di meglio da fare.... e forse era meglio ignorarlo, ma tant'è...


La Risposta Ufficiale:

4 Gennaio 2012
Il Presidente del Consiglio ha appreso da fonti di stampa che il Senatore Roberto Calderoli avrebbe presentato in data odierna un’interrogazione a risposta scritta con la quale chiede di dar conto delle modalità di svolgimento della cena del 31 dicembre 2011 del medesimo Presidente del Consiglio.
Il Presidente Monti precisa che non c’è stato alcun tipo di festeggiamento presso Palazzo Chigi, ma si è tenuta presso l’appartamento, residenza di servizio del Presidente del Consiglio, una semplice cena di natura privata, dalle ore 20.00 del 31 dicembre 2011 alle ore 00.15 del 1° gennaio 2012, alla quale hanno partecipato: Mario Monti e la moglie, a titolo di residenti pro tempore nell’appartamento suddetto, nonché quali invitati la figlia e il figlio, con i rispettivi coniugi, una sorella della signora Monti con il coniuge, quattro bambini, nipoti dei coniugi Monti, di età compresa tra un anno e mezzo e i sei anni.
Tutti gli invitati alla cena, che hanno trascorso a Roma il periodo dal 27 dicembre al 2 gennaio, risiedevano all’Hotel Nazionale, ovviamente a loro spese.
Gli oneri della serata sono stati sostenuti personalmente da Mario Monti, che, come l’interrogante ricorderà, ha rinunciato alle remunerazioni previste per le posizioni di Presidente del Consiglio e di Ministro dell’economia e delle finanze.
Gli acquisti sono stati effettuati dalla signora Monti a proprie spese presso alcuni negozi siti in Piazza Santa Emerenziana (tortellini e dolce) e in via Cola di Rienzo (cotechino e lenticchie).
La cena è stata preparata e servita in tavola dalla signora Monti. Non vi è perciò stato alcun onere diretto o indiretto per spese di personale.
Il Presidente Monti non si sente tuttavia di escludere che, in relazione al numero relativamente elevato degli invitati (10 ospiti), possano esservi stati per l’Amministrazione di Palazzo Chigi oneri lievemente superiori a quelli abituali per quanto riguarda il consumo di energia elettrica, gas e acqua corrente.
Nel dare risposta al Senatore Calderoli, il Presidente Monti esprime la propria gratitudine per la richiesta di chiarimenti, poiché anche a suo parere sarebbe “inopportuno e offensivo verso i cittadini organizzare una festa utilizzando strutture e personale pubblici”.
Come risulta dalle circostanze di fatto sopra indicate, non si è trattato di “una festa” organizzata “utilizzando strutture e personale pubblici”.
D’altronde il Presidente Monti evita accuratamente di utilizzare mezzi dello Stato se non per ragioni strettamente legate all’esercizio delle sue funzioni, quali gli incontri con rappresentanti istituzionali o con membri di governo stranieri.
Pertanto, il Presidente, per raggiungere il proprio domicilio a Milano, utilizza il treno, a meno che non siano previsti la partenza o l’arrivo a Milano da un viaggio ufficiale.



GRAMELLINI su Calderoli...

mercoledì 4 gennaio 2012

Equitalia, il cane lupo e i cittadini


La guerra di sguardi lividi e carte bollate che gli italiani hanno ingaggiato da anni con Equitalia non ha nulla a che spartire con i gesti criminali di chi in questi giorni, nonostante le smentite della Storia, vuole farci credere che le ingiustizie si guariscano evocandone la madre: la violenza.

La guerra di cui ci occupiamo qui è una guerra fra poveri, anzi, fra impoveriti (le finanze individuali contro quelle pubbliche) ed è il sintomo di un’emergenza nazionale che precede e spiega tutte le altre: il rapporto fra i cittadini e lo Stato.

Secondo il manuale di educazione civica che prende polvere da decenni nelle nostre librerie, i cittadini sono lo Stato. E le tasse, di conseguenza, lo strumento per finanziare se stessi. Non pagarle rappresenta un atto di masochismo. Ma in Italia non è così. Per un italiano lo Stato è altro da sé, è un vampiro arrogante da buggerare più che si può. Di solito viene identificato con la casta costosa, pletorica e inefficiente dei politici, con il treno sporco e perennemente in ritardo dei pendolari, con il funzionario pubblico che digrigna i denti al di là dello sportello, complicandoci le cose facili e non semplificandoci quelle difficili.

D’altro canto, per un funzionario pubblico il cittadino italiano non è il suo datore di lavoro, ma un postulante. Non il comproprietario dello Stato, ma un suddito. L’effetto di questa estraneità reciproca, rimasta grosso modo inalterata dai tempi delle invasioni barbariche, si riverbera sulla relazione cruciale fra chi paga le tasse e chi le riscuote. Il contribuente considera Equitalia un taccheggiatore. Equitalia considera il contribuente un evasore.

Equitalia detesta il contribuente perché sa che egli farà o ha già fatto di tutto per fregarla. Perciò gli starà addosso con i metodi dell’inquisitore, applicando senza un briciolo di buon senso quelle leggi che le consentono di pignorare la casa e l’auto a chi non possiede nient’altro per lavorare e quindi per pagare le tasse. L’agenzia agirà come se avesse sempre ragione e quando la giustizia le darà torto si rifiuterà di riconoscerlo fino all’ultimo grado di giudizio, confidando nella stanchezza del cittadino, che pur di non spendere altri soldi in tribunale accetterà di pagare in forma scontata una somma che non avrebbe dovuto pagare affatto.

A sua volta il contribuente ritiene che Equitalia si accanisca contro di lui perché è piccolo e nero, mentre i grandi patrimoni vengono risparmiati e coloro che portano i soldi all’estero o mettono le proprietà immobiliari all’ombra di società di comodo non correranno mai alcun rischio. E’ portato a considerare veniali le sue colpe, anche quando ci sono, e sproporzionata la reazione della controparte.

Questo stato d’animo è aggravato, o forse addirittura determinato, dalla mancata percezione dell’interesse comune. La maggioranza degli italiani è convinta che le tasse riscosse da Equitalia non serviranno a pagare i servizi essenziali, ma a ingrassare i soliti noti, perciò vive l’evasione come una forma di autodifesa invece che come una diserzione sociale. In realtà i servizi, anche se pessimi, ci sono e ce ne stiamo accorgendo adesso che cominciano a scarseggiare. E ci sono anche gli evasori: quelli grandi, certo, ma pure i piccini, che la latitanza dei grandi non rende meno colpevoli.

Quando si parla di cartelle esattoriali ogni italiano diventa doppio. La sua parte A applaude all’irruzione delle Fiamme gialle negli alberghi di Cortina durante le festività natalizie, a caccia di ricconi esentasse. Ma la parte B solidarizza con gli abitanti di Cortina che dal prossimo Capodanno rischiano di perdere la clientela e quindi il lavoro. In genere questa parte B è particolarmente sviluppata quando l’azione invasiva dello Stato lambisce le nostre tasche. Quando invece tocca quelle degli altri, rifulge al massimo splendore la parte A. Una schizofrenia che raggiunge livelli di autentico interesse scientifico in una certa sinistra radicale a cui ha appena dato voce Beppe Grillo. Quella che invoca uno Stato cane lupo, da aizzare addosso agli evasori, tranne poi lamentarsi se il cane lupo Equitalia sbrana tutto ciò che fiuta.

  Massimo Gramellini - La Stampa