venerdì 31 marzo 2023

Mai come ora vincere è l'unica cosa che conta

Il giornalista Andrea Bosco ricostruisce in maniera perfetta, il motivo per cui la Juventus è stata presa di mira : si chiama Superleague
E' lungo, ma vale la pena leggerlo


Complotto: ora mi sento di scriverlo. Perché gli indizi sono troppi. E perché troppe sono anche le coincidenze. Complotto per distruggere non solo e non tanto la Juventus (danno collaterale) ma per affossare l'idea Superlega. Tutti d'accordo: Uefa, il mandante, la Figc l'esecutore, la Fifa , il “compare“. Il “Potere“: che da una Superlega avrebbe tutto (economicamente) da perdere. Non è esatto che potrebbe essere il Coni con il suo Collegio di Garanzia a riscrivere la storia giudiziaria della Juventus. Sarà il tribunale di Madrid: se decreterà che l'attuale posizione di monopolio detenuta dall'Uefa è incompatibile in un regime di libera concorrenza. La Superlega offrirebbe ai club quanto l'Uefa sta da decenni sottraendo. La Coppa Campioni fu inventata nel 1955 dal giornalista francese Gabriel Hanot. “Rapinata“, qualche anno dopo dall'Uefa, ha visto varie evoluzioni del format fino a diventare l'attuale Champion's League.
L'Uefa è uno scrigno che incamera valanghe di denaro, ridistribuito solo in parte ai club. L'Uefa si muove senza alcun controllo. Fa figli e figliastri. Applica il fair play finanziario a chi le pare. Squalifica e estromette gli “inimici“ politici. “Salva“ gli amici specie se garantiti dai petrodollari. Se la Superlega verrà realizzata, il mondo assisterà ad una rivoluzione copernicana. Barcellona, Juventus e Real Madrid sono i Martin Lutero del calcio che stanno mettendo in discussione l'“infallibilità“ di Ceferin. Se il tribunale di Madrid darà ragione ai ricorrenti, il castello è destinato a sbriciolarsi. Non si deciderà più in Svizzera il futuro del calcio, ma forse lo si farà a New York a Wall Street.
L'advisor della Superlega infatti garantirebbe una cifra iniziale “mostruosa“ rispetto a quelle “suddivise“ dall'Uefa. La questione, tanto per cambiare è di soldi.
Il complotto prende corpo quando la Juventus ancora non ha messo in bacheca l'ottavo scudetto. Otto di fila sono una enormità (con Sarri arriverà un anno dopo anche il nono). E per aggiunta la Juventus si è presa Cristiano Ronaldo. Come dire che ogni partita inizia dal 2-0 a favore della Juve. E' troppo per il “sistema“. Anche perché in quei mesi iniziano i primi incontri (clandestini ma presto scoperti) per la Superlega. E la Superlega è un'ulcera per Ceferin e Infantino. Gravina oggi è nell'Eca, ma mira all'Uefa. Chi ha il potere non lo vuole cedere. E per conservarlo è pronto a tutto.
Indizi del complotto? La procura di Torino inizia le indagini su segnalazione della Consob e della Covisoc. La prima dovrebbe tutelare i consumatori ma è assai attenta soprattutto a tutelare se stessa. Visto che la Juventus è società quotata in Borsa, l'approccio, nel caso, è dovuto. Ed è un approccio facile, visto che nel frattempo i conti della Juventus sono finiti in “rosso“ e l'azionista di maggioranza per due volte ha dovuto ricapitalizzare per cifre enormi. La seconda controlla i conti della società di calcio. La cosa è quasi ridicola visto che improvvisamente svegliatasi da un letargo ventennale la Covisoc mette sotto la sua “lente“ i conti di 65 società società. 42 operazioni le ha fatte la Juventus.
A proposito di Borsa: sono inferociti i piccoli azionisti. Ma stanno guardando al dito invece che alla Luna. Chi prende azioni, prende un rischio. La Borsa è spietata. La governano squali che sui “resti“ di chiusura muovono miliardi ogni giorno. Personalmente ho giocato in Borsa una sola volta nella mia vita: ho preso uno stock di azioni a un valore e le ho rivendute quando il valore si era più che raddoppiato. Il denaro non dorme mai. Mai rischiare troppo. Meglio accontentarsi. Quelle azioni salirono ancora. Salvo precipitare successivamente ben sotto il valore del mio acquisto. Devi alla fine conteggiare con quanto hai guadagnato anche quanto non hai perso. A me andò bene. Ma non l'ho rifatto.
Indagano alla Procura di Torino sulla Juve tre magistrati più sconosciuti di Guariniello, il pm che si occupò del caso doping. Ma i mezzi messi loro a disposizione (intercettazioni, trojan, pedinamenti, guardia di finanza ventre a terra) fanno ipotizzare che la “copertura“ sia anche politica. Qualcuno ha voluto si indagasse sul calcio italiano? Sulla Juve in particolare?
Riavvolgere il nastro e analizzare la successione dei governi italiani. Le analogie con Calcipoli sono impressionanti. Ma più impressionante è la “macchina del fango“ che si mette in moto quando dell'inchiesta viene data notizia . Media schierati sotto alla ghigliottina, sferruzzatrici all'opera: sentenze ipotizzate prima che le accuse vengano formalizzate. Oggi un quotidiano ha spiegato che sommando le penalizzazioni per i vari filoni d'inchiesta per i quali la Juventus è chiamata a rispondere “le pene – a campionato in corso - potrebbero aggirarsi tra i 30 e i 40 punti. La differenza con Calciopoli, stavolta è che la Juventus viene giudicata a campionato corrente con “pena veloce e afflittiva“ come hanno spiegato i Saint Just della Federazione.
Agatha sosteneva che “un indizio è solo un indizio, due sono due indizi, tre sono una prova“. E qui siamo di fronte ad una giustizia che si muove in sincrono: prima la Procura di Torino. Poi la Procura Federale con il filone (penalizzato con 15 punti) relativo alle plusvalenze: il sesso degli angeli giudicato per via giudiziaria. La Figc nega le carte alla difesa. Ricorre addirittura al Consiglio di Stato dopo che il Tar la obbliga a consegnarle. Respinta con perdite, ancora non si conoscono le motivazioni: forse le stanno scrivendo a mano.
I media nazionali impegnati nella caccia a Fabio Paratici. Inibito per 30 mesi (al pari degli altri dirigenti della Juve all'epoca in carica) da ogni incarico in Italia, ma ancora in attività al Tottenham dove l'ex Direttore Sportivo della Juventus da un paio di stagioni si era trasferito. “Affondate Paratici“. Gravina ha scritto a Infantino chiedendo che la sanzione della Procura Federale venga estesa a livello planetario. Tra amici questo ed altro. Magari ricordando in futuro il “debito“ .
Morale: Paratici ormai in versione Silvio Pellico. Perché tanto accanimento? Perché Paratici non ha fatto i nomi. E senza i nomi, le inchieste di Chinè sono un gruviera di contraddizioni. Ergo si minaccia alla Di Pietro: “tintinnar di manette“ .
Dopo le plusvalenze, il filone stipendi. E dopo gli stipendi “le partneship sospette“. Dosando con il bilancino. Questa terza inchiesta vedrà le procure di mezza Italia all'opera solo dopo la fine del campionato. L'obiettivo è la Juve. La lupa capobranco ferita contro la quale si stanno accanendo giovani maschi, cani e cacciatori. Quindi per le Procure che non hanno “intercettatori“ e non hanno tojan, ma che avranno il carteggio da quella di Torino, se ne parlerà a fine campionato. Con sentenza per gli altri club nel 2024.
L'importante è cercare di scannare la Juve. Almeno vorrebbero. Ma non sarà facile. Per due motivi. Primo: la Juve ha deciso di difendersi. Lo ha deciso Elkann. E mi spiace per Gigi Moncalvo che continua a sostenere che John Elkann voglia “vendere“ . Non è così. Per il semplice motivo che oggi la Juve vale meno del suo effettivo valore. E se c' è una cosa (a differenza del cugino Andrea gran tifoso, troppo per essere stato anche lucido) che Elkann sa fare è quella di maneggiare abilmente il denaro. La seconda è strettamente legata all'immagine: stavolta non sbucherà un Luca Cordero di Montezemolo a consigliare come nel 2006 di “non adire al Tar“. Stavolta al Tar ci sono già andati. E non dovessero avere soddisfazione ci torneranno. E bloccherebbero il campionato. Nel frattempo la Juve continui a vincere. Tutto se possibile. L egare di campionato, quelle di Coppa Italia, quelle di Europa League. Vedremo se una Juve che conquista almeno il quarto posto in campionato e magari vincente in Coppa Italia e Europa League, verrebbe toccata dai Gravina e dai Ceferin. Oggi più che mai “ vincere è l'unica cosa che conta “ .
Mai visto un accanimento giudiziario paragonabile a quello che la Juventus sta subendo. Mai vista una informazione tanto schierata. Mai vista una giustizia federale tanto spudorata.
La nottata sarà lunghissima. Ma non è detto che il finale sia quello che tanti “colleghi“ prevedono , neppure larvatamente. Stavolta la Juventus non ci sta. E come hanno spiegato i suoi nuovi dirigenti: “Ci difenderemo in tutte le sedi con le unghie e con i denti“. Questione di denaro e di immagine. Lasciamo perdere “questione di giustizia“. In federazione, il significato della parola, è da tempo ignorato. Non c'è giustizia in Figc: c'era un figuro tra gli arbitri italiani, era il braccio destro di Trentalange: era un narcos. O sbaglio presidente Gravina? E la Federazione? Vispa Teresa. Ma quando li prepara gli scatoloni presidente Gravina?


Tutte le reazioni:  

domenica 26 marzo 2023

Ju29ro su plusvalenze e metodi investigativi



Nel discorso giornalistico, l'errata identità tra "plusvalenza" (semplice aumento di valore) e "plusvalenza fittizia" è la chiave per creare un clima colpevolista.
Si fanno i titoloni "PLUSVALENZE PER 400 milioni" come fosse la truffa del secolo, e non li puoi nemmeno querelare.
Le plusvalenze fittizie sono quelle FALSE. Vedi qualche anno fa Inter-Milan (contratti con firme false) o Chievo-Cesena (giocatori inesistenti).
Quelle attuali sono plusvalenze lecite. Magari discutibili o gonfiate (ma non si sa bene rispetto a cosa), ma non fittizie: sono REALI.
Eh, ma dice che "se ne è abusato":
- se ne è abusato rispetto a cosa?
- rispetto a quale parametro oggettivo e certo?
- rispetto a quale regolamentazione definita e condivisa?
Eh, ma dice che c'erano "permute simulate o valori gonfiati". Se la permuta c'è stata, non è simulata, a prescindere dagli importi.
Quanto ai valori gonfiati, continuiamo a chiederci: rispetto a quale parametro oggettivo? rispetto a quale regolamentazione definita e accettata?
Oltre all'appunto rivolto all'inattrezzato giornalista, vorremmo altresì rilevare che non esiste un'intercettazione telefonica in cui venga "preparata" un'operazione del genere. Nessuna. Mai si può sentire un dirigente della Juve accordarsi con un altro per valori fittizi.
Lo strumento intercettivo insomma dimostra, se può da solo dimostrare qualcosa, che operazioni del genere la Juve non le faceva.
Quanto alle conversazioni sulle operazioni del passato, mai c'è un'ammissione diretta da parte di un protagonista, solo chiacchiere "de relato", interpretabili e non adatte quindi ad assumere valore di prova.
A meno di non interpretarle "con la peggiore cultura del sospetto".
In parole povere è:
- non ci sono notizie di reato, ma suggestive congetture giornalistiche;
- apro modello K e chiedo accertamenti alla GdF;
- gli accertamenti non forniscono alcuna notizia di reato;
- però un attimo: se li intercettassimo, potremmo trovar prova di accordi ex ante per truccare i valori;
- incredibilmente partono le intercettazioni (incredibilmente in un paese civile, non molto sorprendentemente, in realtà);
- nelle intercettazioni, non trovano alcun accordo ex ante per truccare i valori;
- vanno avanti a indagare fino all'altro ieri, cioè per quasi 2 anni in pratica;
- intere pagine di atti di inchiesta sono pubblicate nei bassifondi dell'internet;
- il contenuto delle indagini supplementari finisce sui giornali praticamente in diretta;
- si alimenta costantemente un clima colpevolista che mira a dipingere l'indagato come colpevole;
- "se te ne lamenti, è perché sei juventino".
A guidare il tutto un PM che trova opportuno rivelare pubblicamente che odia la Juve e che come PM è antijuventino. Che ha anche sostenuto di aver aperto precedentemente un modello in seguito alla partita con l'Atletico Madrid, riportando pubblicamente informazioni errate e incongruenti con la realtà dei fatti.
Un altro PM che ha già indagato la Juve per lo stesso reato, 17 anni prima, affidandosi allo stesso consulente di oggi, che ebbero il cuore di mettere in discussione la cessione di Zidane e indagare l'unica squadra che non aveva fatto ricorso al decreto salvacalcio per spalmare gli ammortamenti delle plusvalenze.
Processi poi conclusisi per ben due volte con un'assoluzione.
La questione di fondo è sempre la stessa: si tratta di una inversione metodologica del metodo investigativo.
Si parte da un teorema e si cerca di validarlo andando a caccia di prove a conferma del teorema.
E se non si trovano, si propongono interpretazioni dei principi contabili, per altro non unanimemente condivise dalla comunità scientifica.
In tutto questo, ci si dimentica che il PM è un magistrato, non un avvocato dell'accusa. Deve cercare la verità (e quindi anche le prove a discarico) e non provare a tutti i costi la colpevolezza dell'indagato.
Ju29ro su Facebook.

sabato 25 marzo 2023

"HAIR" - "AQUARIUS"

sabato 18 marzo 2023

SRV

Madison Square Garden, New York, November 11, 1989. 

(Photo by Gary Gershoff)

Changin' a string.. 1988 by J. Miles.

Metallica's Nothing Else Matters on nylon strings




mercoledì 15 marzo 2023

Tebas de fuego

COME SCUSA?

Non ho capito bene?


Scudetto senza copertura




È l'allenatore dell'Inter a spiegarci che ci sono manovre economiche efficaci nell'immediato che però si pagano dopo.


Due corollari: il primo è che immagina quanto è difficile vincere 9 anni di fila, il secondo è che un indebito vantaggio sportivo lo deve definire il codice.
👇👇👇
Altrimenti, con le ricostruzioni "filosofiche", si potrebbe ben dire che un vantaggio sportivo che deriva da una capacità di spesa eccessiva rispetto a quanto corretti principi di gestione dovrebbero suggerire è assai più evidente in questo caso che nel nostro (la Juve ha anzi iniziato a perdere dopo una lunga serie di vittorie).
Ju29ro.com

A proposito del Qatar



Ju29ro sugli amici del Qatar

Ancora Qatar. E quando parliamo di Qatar e calcio, non possiamo non ricordare il ruolo di Al Khelaifi, presidente dell'ECA e nel comitato esecutivo UEFA, che sembra non generare imbarazzi né a Ceferin né agli altri membri.
In sostanza l'articolo dice che il Qatar, tramite un'agenzia privata americana di ex-CIA, nel periodo tra il 2011 e il 2017, avrebbe spiato il procuratore capo dello stato svizzero, che tra l'altro era responsabile per le questioni FIFA.
Secondo il giornalista elvetico, il governo del Qatar avrebbe voluto renderlo ricattabile, preoccupato di una possibile revoca del mondiale. Anche funzionari della FIFA incluso Infantino sarebbero stati attenzionati in questo modo.
La fonte è Associated Press che, a quanto risulta, ha ottenuto materiale che ha condiviso con NZZ, il principale quotidiano elvetico.
L'articolo ricorda poi alcune circostanze che farebbero pensare che lo spionaggio avrebbe ottenuto il suo scopo, sia in Svizzera che all'interno della FIFA.

Articolo originale

sabato 4 marzo 2023

Riassunto delle analisi del prof. Bava sulla sentenza sportiva sulla Juve