Caro Professore,in una discussione tra adulti è emerso un dubbio:‘qual è’ si scrive con o senza l’apostrofo? Secondo me non ha mai l’apostrofo, ma c’è chi sostiene il contrario.
Un cordiale saluto,
Donatella
Gentile Donatella,
qual è un troncamento non un’elisione: perciò va sempre scritto senza apostrofo.
Per chiarirne i motivi, le copio qui sotto la nota presente nello Zingarelli 2012 alla voce quale. Dallo stesso vocabolario copio anche parte della Nota d’uso Elisione e troncamento.
Con i miei migliori saluti,
Lorenzo Enriques
quale
[lat. quâle(m), di orig. indeur. ¤ sec. XII]
A agg. interr. (pl. quali, poet. †quai, poet. †qua’ davanti a parola che comincia per consonante.)
Nota Bene: Si tronca davanti a parole che cominciano per vocale, spec. davanti alle forme del v. essere, e anche davanti a parole che cominciano per consonante spec. in alcune espressioni entrate nel linguaggio comune: qual è; qual era; qual sono; per la qual cosa; in un certoqual modo. ATTENZIONE: poiché si tratta di troncamento e non di elisione, non si apostrofa mai: qual è e non qual’è. (V. nota d’uso ELISIONE e TRONCAMENTO)
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(Dalla Nota d’uso: Elisione e troncamento)
Nel caso di caduta della sola vocale finale davanti a parola che comincia per vocale resta spesso il dubbio se si tratti di elisione o di troncamento e cioè se si debba mettere l’apostrofo. Per esempio: buon anno o buon’anno? qual è oqual’è? pover uomo o pover’uomo? un artista o un’artista? Il problema si può facilmente risolvere. Se la parola accorciata può essere posta davanti ad un’altra parola dello stesso genere che comincia per consonante, questo significa che tale parola non richiede elisione perché è già di per sé compiuta. È una forma tronca, non ci vuole l’apostrofo. Per es. buon davanti a parola maschile che comincia per consonante non si modifica: buon compleanno, buon pranzo; potrò quindi scrivere buon anno, buon appetito, ecc. Al contrario, buon davanti a parola femminile che comincia per consonante non si può dire: buon donna, buon maestra sono forme inaccettabili, occorre dire buona. Poiché l’aggettivo buona si elide davanti a vocale, scriverò: buon’amica, buon’alimentazione. Per lo stesso motivo scriverò qual è, qual auspicio, qual amica, qual angoscia (senza l’apostrofo: posso dire infatti qual buon vento, qual cumulo di errori ed anche, al femminile, qual grazia, qual testardaggine). Scriverò invece pover’uomo, trattandosi di elisione (infatti non posso scrivere pover caro, pover figlio, bensì povero caro, povero figlio). Quanto a un artista, se si tratta di un uomo lo scriverò così, senza apostrofo (in quanto posso dire un cane, un leone), ma scriverò un’artista(= una artista) se si tratta di una donna (appunto perché non posso dire un donna, un sedia, bensì una donna, una sedia).
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