Oggi scopriamo, dopo 8 anni (8!!!), che la legge elettorale, che il suo stesso relatore definì "una porcata" per cui fu chiamata "porcellum", è incostituzionale!
Cazzo, due parlamenti eletti con una legge non legittima!!!
Ergo, tutte le leggi, norme, regolamenti e compagnia bella, votati da un parlamento illegittimo sono da considerare anch'esse illegittime!
Ed adesso sentiremo pletore di esperti, politoligi, costituzionalisti e politici che parleranno per giorni e giorni su come uscirne, mentre a mio parere si deve subito ritornare a votare con la legge che c'era prima, il "mattarellum".
L'alternativa di fare una nuova legge elettorale è una cazzata perché sarebbe fatta da un parlamento non legittimo e quindi non legittimato a farla, anche se la stessa Consulta dice: "Resta fermo che il Parlamento può sempre approvare nuove leggi elettorali, secondo le proprie scelte politiche, nel rispetto dei principi costituzionali".
Basta! A casa e non ne parliamo più!
Tutto il resto è aria fritta!
Se lo chiedevano a me glielo dicevo subito che era incostituzionale...e adesso? Tutti gli eletti in maniera illegittima a casa! #porcellum
— Gibo Gori (@GibGalad) 4 Dicembre 2013
Il comunicato stampa scaricato dal sito
(tra l'altro un .doc)
Corte Costituzionale
Ufficio Stampa
Incostituzionalità
della Legge elettorale n. 270/2005
La Corte costituzionale ha dichiarato l’illegittimità
costituzionale delle norme della legge n. 270/2005 che prevedono
l’assegnazione di un premio di maggioranza – sia per la Camera
dei Deputati che per il Senato della Repubblica – alla lista o alla
coalizione di liste che abbiano ottenuto il maggior numero di voti e
che non abbiano conseguito, almeno, alla Camera, 340 seggi e, al
Senato, il 55% dei seggi assegnati a ciascuna Regione.
La Corte ha altresì dichiarato l’illegittimità costituzionale
delle norme che stabiliscono la presentazione di liste elettorali
“bloccate”, nella parte in cui non consentono all’elettore di
esprimere una preferenza.
Le motivazioni saranno rese note con la pubblicazione della sentenza,
che avrà luogo nelle prossime settimane e dalla quale dipende la
decorrenza dei relativi effetti giuridici.
Resta fermo che il Parlamento può sempre approvare nuove leggi
elettorali, secondo le proprie scelte politiche, nel rispetto dei
principi costituzionali.
dal Palazzo della Consulta, 4
dicembre 2013
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