“Sia chiaro: la Turchia è membro della NATO e nostro alleato”, ha detto Obama a Parigi a margine del vertice sul clima. Le prove (schiaccianti) portate da Mosca che Erdogan e famiglia trafficano il petrolio di DAESH?
"Totalmente
assurde, ha risposto Steve Warren, portavoce del Pentagono. Ha deciso
di posizionare batterie di Patriot al confine tra Turshia e Siria, come
voleva Erdogan (e non aveva finora ottenuto). Contemporaneamente, la
NATO — su raccomandazione del comando americano dell'alleanza — invita
il microscopico Montenegro (630 mila abitanti) e conduce esercitazioni
militari in Ucraina col regime di Kiev. A cui ha fornito già armi
letali. Yatseniuk, il governante del regime di Kiev che è in bancarotta e
tenuto in piedi da miliardi di finanziamenti FMI ed europei dal canto
suo, si offre di fornire alla Turchia "mais e girasole e petrolio" (sic)
ad Erdogan per aiutarlo nella lotta contro la Russia.
Cameron ha ottenuto dal suo parlamento il via a "bombardare le basi ISIS" (Daesh) in Siria e lo fa' senza coordinarsi con i russi. In pratica, un atto di ostilità.
La miserabile debolezza con cui gli europei si prestano a queste dementi provocazioni anti-Putin è dimostrata dal fatto che da quando Mosca ha posizionato gli S-400 per contrastare gli aerei turchi, la francese Charles De Gaulle ha smesso di "bombardare l'ISIS" (Daesh). Otto, nove giorni senza incursioni sulla Siria; senza il permesso di Assad — che non vuol chiedere — Hollande (che aveva promesso una "risposta spietata") non osa rischiare la sua unica portaerei. Per giorni, anzi, la Charles De Gaulle è stata introvabile. Poi si è scoperto che aveva lasciato il Mediterraneo orientale "per rifugiarsi dietro i Patrios Usa in Turchia". Erdogan, a cui non par vero di trovare ogni giorno più membri della NATO coinvolti nella sua sporca guerra, ha subito consentito ai caccia francesi di andare a "bombardare l'ISIS (Daesh)" (intralciare i russi) dalla base turca di Incirlik.
Insomma tutto l'Occidente, in perfetta malafede, è schierato a dar ragione ad Erdogan e a sostenere di fatto DAESH che cede sotto i colpi russi.
Il numero delle provocazioni che emergono in questi giorni è troppo, per non vedere una volontà precisa. Energe che quando gli F-16 turchi abbatterono il Sukhoi, erano appoggiati da F-16 americani come deterrente per una rappresaglia russa.
La cosa è allarmante perché può essere il preludio alla ritorsione da Mosca più temuta fin dai tempi degli Zar: che la Turchia chiuda alla navigazione russa il Bosforo e i Dardanelli. Voci non confermabili che Erdogan lo sta già facendo — il traffico delle navi russe negli stretti viene vistosamente rallentato. Non c'è
dubbio che il regime tgurco ci pensi, ne sia tentato. Il ministro Davutoglu ha minacciato: "Anche la Russia ha da molto da perdere" da controsanzioni.
Se Erdogan chiudesse gli stretti, commetterebbe un
atto di criminalità internazionale con pochi precedenti, una violazione della libertà di navigazione sancita — per gli Stretti — dalla Convenzione di Montreux del 1936.
A quel punto, la guerra contro la NATO per Putin non diventerebbe un'opzione, ma una necessità. Esattamente come le sanzioni di Roosevelt che lasciavano il Giappone con riserve di petrolio per otto mesi, convinsero a quel tempo Tpokio che la guerra era una necessità, altrimenti sarebbe stato lo strangolamento: e fu l'attesa, auspicata, desideratissima Pearl Harbour. Come un caso di scuola, gli Stati Uniti "si fanno aggredire" per cominciare le guerre mondiali, e quelle locali.
Articolo originariamente pubblicato su maurizioblondet.it
Cameron ha ottenuto dal suo parlamento il via a "bombardare le basi ISIS" (Daesh) in Siria e lo fa' senza coordinarsi con i russi. In pratica, un atto di ostilità.
E la UE ha deciso — a porte chiuse, senza
consultare i parlamenti per volontà di Angela Merkel — di prolungare le
sanzioni contro Mosca. Che cosa precisamente la UE rimproveri alla
Russia, non si sa più. Una cosa è evidente: "E' la NATO a determinare
totalmente la politica estera della UE", commenta Deutsche Wirtschaft
Nachrichten.
Berlino s'impegna per la prima volta a mandare i suoi Tornado a
bombardare la Siria — ormai chiaramente una operazione occidentale per
ostacolare la vittoriia russa contro l'ISIS (Daesh) — anche se dei 93
Tornado che aveva in origine acquistato ne restanooperativi solo 29,
aerei vecchi anche di 34 anni, considerati obsoleti. Dei 68 Eurofighter
piàù moderni, ne restano operativi 37. Però anche Berlino ha annunciato
che bombarderà "senza coordinarsi con la Russia".La miserabile debolezza con cui gli europei si prestano a queste dementi provocazioni anti-Putin è dimostrata dal fatto che da quando Mosca ha posizionato gli S-400 per contrastare gli aerei turchi, la francese Charles De Gaulle ha smesso di "bombardare l'ISIS" (Daesh). Otto, nove giorni senza incursioni sulla Siria; senza il permesso di Assad — che non vuol chiedere — Hollande (che aveva promesso una "risposta spietata") non osa rischiare la sua unica portaerei. Per giorni, anzi, la Charles De Gaulle è stata introvabile. Poi si è scoperto che aveva lasciato il Mediterraneo orientale "per rifugiarsi dietro i Patrios Usa in Turchia". Erdogan, a cui non par vero di trovare ogni giorno più membri della NATO coinvolti nella sua sporca guerra, ha subito consentito ai caccia francesi di andare a "bombardare l'ISIS (Daesh)" (intralciare i russi) dalla base turca di Incirlik.
Insomma tutto l'Occidente, in perfetta malafede, è schierato a dar ragione ad Erdogan e a sostenere di fatto DAESH che cede sotto i colpi russi.
Il numero delle provocazioni che emergono in questi giorni è troppo, per non vedere una volontà precisa. Energe che quando gli F-16 turchi abbatterono il Sukhoi, erano appoggiati da F-16 americani come deterrente per una rappresaglia russa.
"Se è vero, significa che Obama non ha alcuno
scrupolo a cominciare un conflitto diretto con Mosca", ha commentato
Michael Jabara Carley, docente di politica internazionale
alll'Università di Montreal.
L'ultima per il momento e forse la più inquietante provocazione: due sommergibili turchi (Dolunay e Burakreis) scortati dall'incrociatore americano USS Carney che porta missili balistici Aegis, stanno tallonando la nave da guerra Moskva, armata di missili S-300, al largo di Cipro, in acque internazionali.La cosa è allarmante perché può essere il preludio alla ritorsione da Mosca più temuta fin dai tempi degli Zar: che la Turchia chiuda alla navigazione russa il Bosforo e i Dardanelli. Voci non confermabili che Erdogan lo sta già facendo — il traffico delle navi russe negli stretti viene vistosamente rallentato. Non c'è
dubbio che il regime tgurco ci pensi, ne sia tentato. Il ministro Davutoglu ha minacciato: "Anche la Russia ha da molto da perdere" da controsanzioni.
Se Erdogan chiudesse gli stretti, commetterebbe un
atto di criminalità internazionale con pochi precedenti, una violazione della libertà di navigazione sancita — per gli Stretti — dalla Convenzione di Montreux del 1936.
Mosca potrebbe far valere la Convenzione ed
ottenere una condanna della cosiddetta comunità internazionale. Ma
in quale sede? L'Onu? L'Europa? E' chiaro che la "comunità
internazionale" è dominata dall'impero del caos, e gli darebbe torto.
Impedita di passare con le navi per gli Stretti, la Russia non
potrebbe più facilmente rifornire le sue forze in Siria.Peggio: ogni
tipo di commercio russo verrebbe praticamente paralizzato, reso
difficle e costoso.A quel punto, la guerra contro la NATO per Putin non diventerebbe un'opzione, ma una necessità. Esattamente come le sanzioni di Roosevelt che lasciavano il Giappone con riserve di petrolio per otto mesi, convinsero a quel tempo Tpokio che la guerra era una necessità, altrimenti sarebbe stato lo strangolamento: e fu l'attesa, auspicata, desideratissima Pearl Harbour. Come un caso di scuola, gli Stati Uniti "si fanno aggredire" per cominciare le guerre mondiali, e quelle locali.
Articolo originariamente pubblicato su maurizioblondet.it
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