giovedì 10 marzo 2022

LA STRANA GUERRA DELLA RUSSIA VERSUS UCRAINA & CO.

Dal blog di Franco Cardini


LA STRANA GUERRA DELLA RUSSIA VERSUS UCRAINA & CO.

L’unanimismo, accompagnato dallo smercio generosissimo di Verità Sacrosante da parte dei media (le fake news sono roba da russi…) ha creato un buon terreno per la semina di Sicure Convinzioni e la raccolta d’Incrollabili Certezze. Solo che ogni tanto qualcosa non va. Per esempio…

MARINELLA MONDAINI
CENTRALE NUCLEARE DI ZAPOROZIJE, LA VERSIONE DEI FATTI CHE IN ITALIA NON PUÒ NEANCHE ESSERE DETTA

Il presidente ucraino Zelenskij stamattina alle 5 ha pubblicato la notizia falsa dell’attacco “russo” alla centrale nucleare di Zaporozije e ha telefonato ai capi occidentali per metterli al corrente di questa “mostruoso atto” e sollevare altra isteria. Quello che è accaduto nella realtà invece è ben diverso: si tratta di una mostruosa provocazione, compiuta alle 2 di stanotte da un gruppo di sabotatori nazionalisti ucraini contro i militari della Guardia azionale russa in pattugliamento del territorio protetto adiacente la centrale nucleare di Zaporozije, non lontano da uno dei reattori.
La propaganda ucraina ha raccontato che è stata bombardata dai russi e la notizia è stata subito raccolta dai media statunitensi ed europei. I militari ucraini hanno deciso di giocare alla guerra lungo le mura della più grossa centrale nucleare d’Europa che ha ben 6 reattori. Hanno portato i carri armati e i complessi missilistici Grad e dall’edificio del Centro di Addestramento (che ha diversi piani) situato al di fuori del perimetro della centrale nucleare, hanno aperto il fuoco contro i militari russi. In conseguenza a ciò si è scatenata una battaglia e gli ucraini, prima di scappare dall’edificio gli hanno dato fuoco. Solo grazie al comportamento eroico dei militari russi e anche al buon senso delle autorità della città, è stato scacciato il gruppo dei sabotatori ucraini e sono stati fatti passare i camion dei vigili del fuoco per spegnere l’incendio.
Il comunicato di stamattina dell’amministrazione locale dice che non è stato sparato sulla popolazione, verso la quale non c’è nessuna minaccia, non sono state bombardate le case d’abitazione, non ci sono né morti né feriti di civili.
La centrale nucleare lavora normalmente, viene monitorato costantemente il livello radioattivo che è nella norma. L’esercito russo ha preso sotto il proprio controllo la città di Energodar dov’è situata la centrale e il territorio circostante.
I soldati russi stanotte hanno evitato a tutto il mondo una catastrofe mondiale. Alla tv russa stamattina i giornalisti si chiedevano se Zelenskij e i suoi consiglieri europei e curatori statunitensi, non sono usciti di senno dando il comando o il consiglio di sparare con i missili Grad lungo le mura della più grossa centrale nucleare d’Europa solo per il successo nella guerra contro Mosca, scopo per il quale si può sacrificare l’ecologia di tutto il pianeta. A giudicare dall’aspetto di Zelenskij ieri alla conferenza stampa che ha dato dal suo bunker, salta all’occhio il suo comportamento inadeguato, confermato dalle sue parole sconclusionate e sconnesse dalla realtà.
I giornali italiani scrivono che “l’offensiva militare russa prosegue senza sosta, con bombardamenti e città sotto assedio”. (FAKE)
Al centro della battaglia anche la centrale nucleare di Zaporizhzhia, la più grande d’Europa: per qualche ora si teme un disastro molto più grave di quello di Chernobyl, poi le autorità di Kiev fanno sapere che l’impianto è in sicurezza.” Anche questo è un fake, si contraddice da solo il giornale: posto che la centrale nucleare è nelle mani dei russi, perché adesso dovrebbero mettere “sotto battaglia questa centrale e poi le autorità di Kiev fanno sapere che l’impianto è in sicurezza”?
Ma da chi sarebbe stato “messo in sicurezza” se non dai russi che ne detengono il controllo dal 28 di febbraio??
Che motivo avrebbero dopo 8 giorni in cui la centrale funziona normalmente, provocare una catastrofe adesso?
Questa provocazione dimostra che il regime ucraino costituisce un pericolo per il mondo intero.
Cerca con ogni mezzo di tirare dentro in questo conflitto la Nato e gli Stati Uniti, di ottenere la zona no fly, ma gli Stati Uniti sanno bene che ciò significherebbe scontrarsi direttamente con la Russia.
L’Occidente vuole la fine della guerra ma continua a portare in questa guerra munizioni e armi. Cosa serve ancora per dimostrare che questo governo ucraino non vuole la pace ma cerca solo la guerra per convenienza personale e mantenersi a galla grazie all’odio generale pompato verso la Russia? Se Zelenskij si assumesse la responsabilità della catastrofe nel Donbass, la guerra sarebbe già finita da un pezzo e invece va avanti da 8 anni. Gli ucraini, prima di abbandonare il territorio ne vogliono fare terra bruciata, bombardano tuttora le case, le infrastrutture civili, fanno saltare in aria tutti i ponti, lasciando agli abitanti solo distruzione e morte.
Stamattina continua a stringersi l’anello attorno a Mariupol’, mentre la Milizia popolare di Donetsk comunica che i soldati ucraini hanno sparato con i missili Punto U contro lo stato maggiore del battaglione “Azov”, situati a sud ovest di Mariupol’ a causa del fatto che si sono rifiutati di sottomettersi agli ordini dell’esercito ucraino. Sarebbero stati liquidati oltre 20 militanti nazionalisti, 10 blindati. Ciò conferma che Zelenskij ha perso ogni controllo su diversi battaglioni radicali nazionalisti e neonazisti.
Ma tutto ciò in Italia viene censurato o dichiarato “fake”.
(l’AntiDiplomatico, 4 marzo 2022)
Marinella Mondaini è scrittrice, giornalista, traduttrice. Vive e lavora a Mosca.

ROBERTO VIVALDELLI
IL COLONNELLO MACGREGOR: “PUTIN HA AVVISATO PER 15 ANNI LA NATO”
L’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha sempre apprezzato e tenuto in grande considerazione le opinioni fuori dal coro del colonnello Douglas Macgregor, tanto da essere stato vicinissimo a indicarlo come consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca dopo l’addio di John Bolton, nel 2019. Veterano della guerra del Golfo, Macgregor è autore di Breaking the Phalanx, testo che proponeva di riformare l’esercito americano e che interessò, nell’autunno del 2001, l’allora Segretario alla Difesa Donald Rumsfeld. Dopo aver lasciato l’esercito nel 2004, Macgregor è stato spesso invitato a commentare in tv – su Fox news, in particolare – la politica estera americana, spesso da una posizione tutt’altro che convenzionale, criticando con parole molto dure l’immigrazione illegale e il magnate liberal, George Soros.
Il 27 luglio 2020, la Casa Bianca annunciò l’intenzione di Donald Trump di nominare Macgregor ambasciatore degli Stati Uniti in Germania ma i media liberal americani lanciarono una dura offensiva contro il veterano dell’esercito americano proprio per via delle sue posizioni, che portò la sua nomina a impantanarsi nella commissione per le relazioni estere del Senato. Tramontata così l’ipotesi di trasferirsi a Berlino, l’11 novembre 2020 venne nominato consulente senior del Segretario alla Difesa ad interim, Christopher Miller. Oggi il colonnello Macgregor torna a fare notizia, ancora una volta per via delle sue posizioni decisamente “controcorrente” sull’invasione russa dell’Ucraina espresse su Fox News. Lo abbiamo raggiunto per porgli qualche domanda in merito.

Macgregor: “Putin ha avvisato per anni l’occidente”
Secondo il veterano dell’esercito americano, l’invasione russa dell’Ucraina era pianificata da mesi. L’obiettivo di Vladimir Putin, spiega, “è garantire che gli Usa e i loro alleati non possano stazionare missili e forze da combattimento al confine” con la Federazione russa. Nel suo discorso del 24 febbraio, il presidente russo sottolineava che “quello che sta succedendo è una misura necessaria. Non ci è stata lasciata alcuna possibilità di fare diversamente”. Una lettura corretta, secondo il Colonnello Macgregor. “Sì. Putin ha cercato ripetutamente, per almeno 15 anni, di segnalare l’opposizione della Russia all’avanzata della Nato verso i confini della Russia”.
Il Colonnello spiega quali sono gli obiettivi del Cremlino in Ucraina: “Mosca vuole un’Ucraina neutrale, non allineata, che non sia ostile alla Russia. Il modello è l’Austria e il suo Trattato di Stato del 1955. Non è propensa ad attraversare il Dnepr e dirigersi a ovest. Ha già circondato e tagliato fuori le forze ucraine a est del fiume Dnepr. Vorrebbe una risoluzione come descritto. Se ciò fallisce, schiaccerà le forze ucraine, avanzerà oltre il Dnepr e annetterà o dichiarerà l’Ucraina orientale una Repubblica russa indipendente. Questo gli darebbe il ‘cuscinetto’ che vuole” spiega Macgregor. “Vista la conformazione dell’Ucraina occidentale, può tenere al di là del Dnepr qualsiasi forza occidentale che tenti di attraversarlo, che andrebbe incontro a una distruzione certa con mezzi convenzionali”. Ma quanto potrà resistere l’esercito ucraino all’avanzata russa? L’esperto non ha dubbi: “Al massimo 30 giorni”. E le sanzioni economiche non fermeranno Mosca: “Le sanzioni hanno costretto Mosca a lasciare la Crimea? Le sanzioni hanno indotto l’Iran a sottomettersi alle richieste degli Stati Uniti e di Israele. No. Le sanzioni non cambiano i governi”.

“Biden ha provocato la Russia”
L’ex consulente senior del Pentagono durante l’amministrazione Trump spiega quali sono stati gli errori dell’attuale inquilino della Casa Bianca, Joe Biden. Che tutto avrebbe cercato di fare fuorché di instaurare un dialogo diplomatico con la Federazione russa: “Biden ha iniziato il suo mandato condannando Putin e il suo governo. Ha minacciato senza sosta Putin e spinto i governi europei ad unirsi a lui”. Cosa ancor più grave, osserva Macgregor, “le forze statunitensi hanno condotto esercitazioni e operazioni militari entro 50 miglia nautiche da San Pietroburgo”. Al contrario, l’ex Presidente Donald Trump “ha ascoltato il presidente Putin, cercando di avere migliori relazioni con la Russia”. Tuttavia, osserva, “Putin ha capito che il presidente Trump era stato sovvertito dal suo stesso governo e ha concluso che avrebbe dovuto prepararsi per una nuova amministrazione americana ostile. Anche in questo caso, il risultato è l’azione in corso nell’Ucraina orientale”.
Altro tema fondamentale riguarda l’ordine mondiale che nascerà dopo la fine del conflitto. L’isolamento dall’occidente e le dure sanzioni economiche spingeranno la Russia sempre più verso la Cina, ma attenzione: non si tratta, al momento, di una vera e propria “alleanza”. “Mosca e Pechino non sono alleate” spiega il Colonnello Macgregor. “Sono partner strategici con una relazione economica reciprocamente vantaggiosa. Entrambi sono minacciati dagli Stati Uniti e, naturalmente, collaborano per motivi di sicurezza”.
(InsideOver, 1° marzo 2022)



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