Il generale Dwight D. Eisenhower quando arrivò con i propri uomini presso i campi di concentramento non ebbe il minimo indugio; laddove molti, probabilmente in buona fede, avrebbero cercato di restituire un’ultima forma di rispetto al cospetto dell’orripilante scempio dei corpi delle vittime dei lager e dei sopravvissuti condannati ad essere zombie eterni chiedendo riserbo, lui fece il contrario.
Ordinò, perentoriamente, che fosse scattato il maggior numero di fotografie alle fosse comuni dove giacevano ossa, abiti, corpi scomposti scheletrici ammassati come piramidi casuali. Fotografie per ogni gelida baracca che fungeva da dormitorio, fotografie al filo spinato, ai forni crematori, alle divise, ai cappellini, alle torri di controllo, alle armi, agli strumenti di tortura, sì, c’erano anche quelli.
Fotografie ai sopravvissuti così vicini alla morte da poterci interloquire e restituirla a chiunque li fissasse senza dover nemmeno aprire bocca. Senza parlare, senza parole.
Eisenhower pretese che fossero condotti presso i campi di concentramento tutti gli abitanti tedeschi delle vicine città per vedere la realtà dei fatti e che, suddetti civili, fossero costretti a sotterrare i corpi dei morti.
E poi spiegò: “Che si abbia il massimo della documentazione possibile – che siano registrazioni filmate, fotografie, testimonianze – perché arriverà un giorno in cui qualche idiota si alzerà e dirà che tutto questo non è mai successo”
Perché un giorno arriverà qualche idiota che si alzerà e dirà che tutto questo non è mai successo: da ripetere, incorniciare e santificare questa frase. Racchiude il senso della storia.
Doveva conoscere molto bene l’animo umano il Generale: basti pensare al fatto che la Gran Bretagna ha da poco rimosso l’Olocausto dai suoi programmi scolastici perché “offensivo” nei confronti della popolazione mussulmana che afferma che l’Olocausto non è mai esistito
Nemmeno sessant'anni e già si nega, si sotterra, ci si premura di non offendere chi, come si trattasse dell’oroscopo, asserisce di non credere.
Altro che Giornata della Memoria. 6 milioni di Ebrei, 20 milioni di Russi, 10 milioni di Cristiani, omosessuali, zingari e malati di mente sono stati torturati, seviziati, ammazzati, bruciati, violati nel corpo e nell'animo, derisi, profanati, umiliati e, infine, fotografati…da un uomo che voleva evitare che la storia venisse negata.
Aveva ragione.
Valeria Panzeri
Valeria Panzeri
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