Crisi Mosca-Ankara: i turchi, inconsapevolmente, hanno regalato a Putin il controllo dello spazio aereo siriano
Non si potrebbe definire altrimenti quello che sta avvenendo in queste ore con l’entrata in servizio presso la base di Hmeymim nei pressi del Bassel al-Assad International Airport della linea antiaerea S300/S400.
Oltre, ovviamente allo schermo difensivo rappresentato dal Moskva, a ridosso del porto di Tartus.
Partiamo proprio dallo schermo difensivo rappresentato dal Moskva che si estende fino alla zona meridionale della Turchia, sede delle basi utilizzate dagli USA per i raid in Siria.
Lo Stato Maggiore russo ieri è stato chiaro: ogni minaccia nemica sarà disintegrata. C’è da capire quando una minaccia, una volta rilevata sui radar, sarà rilevata come tale.
Il Moskva dicevamo, imponente carrier-killer con i suoi SS-N-12 Sandbox lanciati a sciami e con 64 missili terra aria S-300 PMU-1/2. Quei 64 missili di ultima generazione, in grado di abbattere sia caccia che missili balistici fanno del vettore classe Slava sono un incubo per la coalizione.
La più potente nave mai realizzata dalla Marina sovietica impone alla coalizione di rivedere l’intera strategia.
Mosca, almeno in queste ore, sembra essersi chiusa a riccio. La sensazione è che dal Cremlino non si fidino più di nessuno. Ma la trappola turca (la violazione dello spazio aereo avviene con regolarità da entrambi gli schieramenti ed erano all’ordine del giorno durante la guerra fredda), ha dato a Putin il pretesto per controllare lo spazio aereo siriano.
Il Moskva conferisce una copertura di 150 km a 360 gradi dal porto di Latakia. A 77 km di distanza si trova la base di Hmeymim. Mosca ha confermato una doppia linea di difesa. L’S-300 è ritenuto letale contro tutti i caccia di quarta generazione e, comunque, contro tutti i vettori non dotati di tecnologia stealth.
La versione S-400, invece, è stata progettata proprio per intercettare le minacce stealth occidentali.
Il missile 9M82M conosciuto come “Antey-2500”, (nome in codice NATO SA-23 Gladiator \ Giant) è specificatamente progettato per la difesa tattica contro missili balistici a medio raggio o velivoli nemici. Può seguire fino a 100 bersagli, potendo ingaggiarne 12/24 ad una distanza di 200 chilometri (124 miglia) e ad altezza di 27 chilometri (circa 17 miglia). Il SA-23 è ritenuto immune alla maggior parte delle contromisure ECM occidentali con una tangenza operativa di trentamila metri. L’Antey, una volta messo in linea, non richiede manutenzione per almeno dieci anni, mentre le sue testate sono ritenute in grado di sconfiggere anche i più moderni missili balistici occidentali. E’ guidato da un sistema inerziale con aggiornamento radio a metà percorso, mentre nella fase terminale si affida ad un radar semi attivo.
Il problema è che i russi hanno schierato nella base di Hmeymim la versione V4 con una gittata di 400 km. Per i russi, non esiste velivolo (compresi il B-2, l’F-22 e l’F-35) in grado di affrontare impunemente un sistema S-400.
I sistemi S-300 (e S-400) rappresentano la punta più alta dei sistemi di difesa terra-aria russi. Sono progettati per proteggere le aree di importanza strategica. Ogni batteria può attaccare più di una mezza dozzina di obiettivi simultaneamente.
La differenza principale rispetto alla precedente generazione SAM strategica, è che l’S-300 è un sistema mobile. Non solo: gli S-300 sono collegati in rete. Ciò significa che in un sistema integrato di difesa aerea, gli S-300 rappresentano una sfida impossibile da vincere per tutti i velivoli di quarta generazione esistenti. F-15, F-16 e F/A-18: avrebbero ben poche speranze di uscire indenni da un’area protetta dagli S-300.
L'S-400 Triumph (denominazione NATO SA-21 Growler) è un sistema missilistico antiaereo russo progettato per distruggere tutti gli obiettivi aerospaziali moderni ed avanzati ad una distanza massima di 400 chilometri (248,5 miglia), una gittata praticamente doppia al MIM-104 Patriot americano.
L’S-400 Triumph, aggiornamento della serie S-300, è in servizio con le Forze Armate russe dall’aprile del 2007, con impiego operativo nell’agosto dello stesso anno. Ad oggi, i russi hanno in linea quattro reggimenti armati con gli S-400 a protezione dello spazio aereo nazionale nella regione di Mosca, nell'enclave baltica di Kaliningrad ed il Distretto Militare orientale.
Per i russi, non esiste velivolo (compresi il B-2, l’F-22 e l’F-35) in grado di affrontare impunemente un sistema S-400.
(foto: MoD Fed. russa)
Fonte: DIFESA ONLINE
Nessun commento:
Posta un commento