Credevo
fosse uno scherzo. E l’ho mandato al diavolo.
Invece era proprio lui.
Invece era proprio lui.
“Buon
giorno, sono Mario Monti.”
Ho risposto con il classico: “E io sono Napoleone.” Poi
ovviamente mi ha preso un colpo quando mi ha passato Gad Lerner che
mi ha detto: “Guarda che è proprio lui…”
In due parole è successo che Monti ha capito che se non modificava la manovra scoppiava la guerra civile. Cioè, non puoi togliere la rivalutazione della pensione a uno che vive con meno di 1500 euro al mese e poi aumentargli l’Iva e la benzina… Succede che s’incazza. E anche i pensionati sono capaci di fare i black bloc se gli gira…
In due parole è successo che Monti ha capito che se non modificava la manovra scoppiava la guerra civile. Cioè, non puoi togliere la rivalutazione della pensione a uno che vive con meno di 1500 euro al mese e poi aumentargli l’Iva e la benzina… Succede che s’incazza. E anche i pensionati sono capaci di fare i black bloc se gli gira…
Così
ho preso il treno a Foligno e sono andato a Roma.
C’era
tutto un gruppo di tipi strani che era stato convocato per tirar
fuori qualche idea che potesse salvare l’Italia dalla bancarotta
(questo vuol dire “default”) senza creare masse di persone lacere
e affamate.
C’erano
i cattolici dei Bilanci
di Giustizia veneti,
con i loro parroci, una delegazione di una consociazione di onlus che
in Africa hanno costruito mille pozzi autofinanziati, c’erano i
volontari che vanno a fare i clown negli ospedali, Biggeri di Banca
Etica, don
Ciotti di
Libera, Gesualdi del
Manuale del Consumo Critico, Alex
Zanotelli, Don
Gallo,
MarcoBoschini dei
Comuni Virtuosi, Michele Dotti dei
Verdi Civici, Fabio Roggiolani specialista
di efficienza energetica e imprese ecosostenibili del Sel,
Cristiano Bottone delle
Città in Transizione, Carlo Petrini,
Marco Travaglio, Santoro,
Peter Gomez, Luigi Rambelli di
Lega Ambiente e la mia mamma… C’era anche Beppe Grillo.
Monti ci ha brevemente spiegato che dopo aver sentito le parti
sociali aveva deciso di sentire anche le parti Asociali, che eravamo
noi. “Asociali un cazzo!” ha sbottato Beppe. “Gli asociali
siete voi che sparate miseria sui vecchi e sui bambini.”
E
tutti abbiamo fatto di sì con la testa.
Comunque
poi si è passato a parlare di fatti, e nel giro di due ore gli
abbiamo manifestato la possibilità di raggranellare non 30 ma 60
miliardi di euro senza colpire i più deboli.
Se
si approvassero le proposte anti corruzione del Fatto
Quotidiano,
le proposte di legge per tagliare i costi e i tempi della giustizia
di D’Ambrosio, un po’ di efficienza
amministrativa ed energetica,
un paio di modifiche al codice per combattere meglio la mafia, un
diverso sistema di controllo sul lavoro nero, incrociare i dati
finanziari per beccare gli evasori, un taglio vero ai costi militari
e a quelli della Casta, e sistemi di controllo dell’efficienza dei
servizi pubblici, altro che 60 miliardi di euro ti saltano fuori.
E
con un po’ meno burocrazia delirante e lentezze giudiziarie lavoro
nero, incidenti sul lavoro e corruzione ci sarebbe anche un bel
rilancio dell’economia. E anche liberalizzare la canapa e
depenalizzare il consumo delle altre droghe potrebbe essere un grande
risparmio per lo Stato e rivedendo il sistema detentivo per una serie
di reati minori, come l’immigrazione clandestina, si svuoterebbero
pure un po’ le carceri e i centri di accoglienza…
Poi
si è passati ad alcune proposte per un progetto di solidarietà
nazionale.
Costituire con l’appoggio del governo una borsa delle merci offerte ai gruppi di acquisto territoriali e aziendali, un piano di sostegno all’autocostruzione cooperativa della prima casa, con possibilità di recupero di strutture industriali in disuso, un sistema di certificazione dei servizi.
Costituire con l’appoggio del governo una borsa delle merci offerte ai gruppi di acquisto territoriali e aziendali, un piano di sostegno all’autocostruzione cooperativa della prima casa, con possibilità di recupero di strutture industriali in disuso, un sistema di certificazione dei servizi.
E
poi sistemi per tagliare strutturalmente alcuni costi. Ad esempio,
una rateizzazione che permetta di comprare computer agli studenti in
modo da eliminare la spesa dei libri scolastici e di dimezzare così
i costi per le famiglie. E anche un’integrazione di reddito alle
famiglie disagiate e ai pensionati con
la minima basato sulla costruzione di impianti fotovoltaici di Stato
che permettano di azzerare la bolletta elettrica.
E
orti pubblici sulle terre del demanio, migliaia di poderi abbandonati
di proprietà pubblica dati in comodato ai giovani nullatenenti, idem
per le centinaia di strutture pubbliche inutilizzate.
Corsi
tenuti dagli artigiani pensionati ai giovani disoccupati così che
imparino ad aggiustare elettrodomestici e computer, mobili, vestiti,
in modo da sviluppare il riuso e il riciclo.
Incoraggiare
sistemi di banca del tempo, mercati dell’usato e del baratto,
monete complementari, car sharing, lavanderie collettive.
E
campagne di educazione alimentare e posturale per aumentare il
benessere nazionale e tagliare i costi della sanità, e piedibus in
tutte le scuole per contrastare l’obesità infantile.
Monti
aveva la faccia strana. Poi disse che in effetti era un po’ stupito
e che ci doveva pensare su.
Uscendo gli ho detto: “Presidente, e cerchi anche di ridere un po’… Non dico che debba raccontare barzellette idiote… Ma qui si tratta di uscire da una crisi morale depressiva. Un po’ di comico ci sta bene.”
Mi ha guardato perplesso: “Ma i giornali hanno scritto che sono molto spiritoso!”
Ho inclinato la testa: “Presidente quelli sono leccaculo. Lei è allegro come una rana a un funerale.”
Poi ce ne siamo andati tutti in un ristorante dello Slow Food ad abboffarci di carciofi alla romana e spaghetti alla carbonara a chilometro zero.
Uscendo gli ho detto: “Presidente, e cerchi anche di ridere un po’… Non dico che debba raccontare barzellette idiote… Ma qui si tratta di uscire da una crisi morale depressiva. Un po’ di comico ci sta bene.”
Mi ha guardato perplesso: “Ma i giornali hanno scritto che sono molto spiritoso!”
Ho inclinato la testa: “Presidente quelli sono leccaculo. Lei è allegro come una rana a un funerale.”
Poi ce ne siamo andati tutti in un ristorante dello Slow Food ad abboffarci di carciofi alla romana e spaghetti alla carbonara a chilometro zero.
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Nel tempo dell'inganno universale, dire la verità è un atto
rivoluzionario!
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