venerdì 2 giugno 2023

Passaportopoli - Piccolo ripasso

Corre anno 1997, estate, l'Internazionale Milano acquista Alvaro Recoba.
Finita la stagione, Moratti, cede Recoba in prestito al Venezia, che, in quella stagione, convince e gioca un ottimo calcio.
Ci troviamo dunque al termine della stagione 1998/99, l'Inter decide di riprendere ad Appiano Alvaro, ma c'è un enorme nodo da sbrogliare: i 5 posti da extracomunitario, previsti dal regolamento di allora, sono già tutti occupati.
L'Inter è consapevole della problematica, ma non vuole privarsi dell'Uruguaiano... e qui, la storia comincia a farsi interessante.
2 mesi dopo il rientro a Milano, 12 settembre del '99: Recoba ottiene il passaporto comunitario.
Qui qualcuno direbbe che l'efficienza del nostro paese sia stata eccezionale... ma c'è un ENORME però, che teniamo in sospeso.
Passano dunque due stagioni, 1999/2000 e 2000/2001, nella prima, Alvaro segna 10 goal in 27 presenze, nella seconda, totalizza 8 reti in 29 partite giocate.
Niente male, no?
Settembre 2000.
Esplode il caso.
Warley Silva dos Santos e Alberto Valentim (entrambi nelle file dell'Udinese) vengono fermati alla dogana Polacca con un'accusa che avrebbe scatenato da li' a poco un vero e proprio terremoto nel calcio Italiano.
I passaporti, erano falsi.
Già, perchè a seguito dei controlli, si scopre che in realtà quei due passaporti erano stati emessi nel '91, a due persone totalmente diverse dai due calciatori.
I due documenti, inoltre, portavano la firma di un funzionario Portoghese inesistente.
Scatta dunque l'inchiesta, e, sotto la lente d'ingrandimento, finiscono molte grandi squadre (Inter, Lazio, Milan, Roma, Udinese, Sampdoria e Vicenza) tra queste, 15 dirigenti e 14 giocatori, tra cui Alvaro Recoba, ve lo ricordate?
L'Inter emette un comunicato, si dichiara completamente fuori dalla faccenda: "La Società è totalmente estranea all’oggetto dell’inchiesta ed ha totale fiducia nella buona fede di Recoba”.
Beh... la buona fede non doveva essere solo del buon Alvaro, si scopre poi, ma anche della stessa società.
Si muove la Procura di Roma, assieme a quella di Udine, e i risultati delle indagini sono sconvolgenti: Oriali, ai tempi dirigente dell'Inter, su indicazione di Franco Baldini (consulente della Roma) si era messo in contatto con un certo Barend Krausz Von Praag, il quale, in poco tempo, lo ha guidato nell'ottenimento del passaporto presso un'agenzia di Buenos Aires, in Argentina.
Di tutta risposta, dopo che vennero alla luce queste ultime notizie, Recoba si dichiara totalmente ignaro alla faccenda, sostenendo di aver ricevuto il passaporto da Oriali nel Settembre del 1999.
Gli inquirenti notano, però, che la data di rilascio del passaporto in realtà si colloca nella giornata del 9 Novembre 1998, un anno prima e che, Alvaro, risulta in realtà residente a Roma.
Nessuno, all'Inter, si era mai posto l'interrogativo.
Oriali nega di aver versato la somma di 80mila euro a Barend Krausz, che invece dichiarava di averla ricevuta, in più, si evince che, contrariamente a quanto richiedeva la prassi, non esisteva alcuna richiesta di rilascio passaporto alle Autorità Italiane.
Andrea Manzella, allora Presidente della Corte Federale, nel Febbraio 2001 dichiara:"La regolarità delle partite è un bene assoluto, e su questo non si transige:la buona fede di società e singoli non conta, conta solo che alle gare abbiano partecipato giocatori che non ne avevano diritto. L’Authority ha deciso di aspettare la dichiarazione di falsità della Magistratura a meno che il falso risulti macroscopico, ictu oculi, o che vi sia ammissione di colpa del club o del giocatore. In questi casi le sanzioni saranno immediate”.
Alquanto strano, i fatti erano già chiari, il vaso di Pandora già scoperchiato, l'Inter, così come le altre, secondo il regolamento di allora, sarebbero dovute essere sanzionate con la sconfitta a tavolino + 1 punto di penalizzazione in TUTTE le partite giocate dai calciatori "irregolari".
In quei due campionati, l'Inter, avrebbe dovuto totalizzare dunque 2 punti e -7 punti.
Non vi preoccupate, però, perchè il 3 Maggio 2011, la norma sugli extracomunitari viene modificata.
Moratti, nel mentre, dichiara pubblicamente quanto segue:"Se squalificano Recoba e poi la giustizia ordinaria lo assolve? Chi ci restituisce squalifiche e penalizzazioni? ".
Il processo sportivo inizia solamente il 12 Giugno, quando manca una sola giornata di campionato, e si conclude a Luglio, un mese dopo.
Multe alle società coinvolte, squalifica di 1 anno per Oriali e Recoba.
Il collegio di garanzia del CONI, però, porta la squalifica di Recoba a 4 mesi, 2 dei quali scontati durante la pausa estiva, e riduce la multa ai nerazzurri.
A Maggio 2006 arriva il responso della giustizia ordinaria, processo penale, il tribunale di Udine condanna Oriali e Recoba, che ammetteranno la falsificazione dei documenti (oltre al passaporto, anche di una patente) e patteggiano la pena: 6 mesi di reclusione per i reati di concorso in falso e ricettazione.
(Ma Oriali nel processo sportivo non aveva dichiarato di non saperne assolutamente niente? Qui ammette e patteggia??).
Gabriele Oriali, attualmente, è team manager della nazionale Italiana.
Nel 2019, è stato inserito nella Hall of fame del calcio italiano.


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