Nino Ori su JU29RO
Un nuovo caso davanti alla Corte Europea?
Ne scrive The Athletic e riguarda il City Football Group, di proprietà dello sceicco Mansour, membro della famiglia reale araba e ministro degli Emirati.
Il caso ha origine in Belgio e potrebbe essere dirompente.
City Football Group possiede infatti 13 club sparsi in tutto il mondo: il Manchester City è il più celebre, ma c’è anche l’italiano Palermo, il recentissimo acquisto del Bahia in Brasile, squadre cinesi, giapponesi, statunitensi, fino al Lommel SK, piccolo club di seconda divisione in Belgio.
Il caso origina dalla denuncia di un club rivale del Lommel, il Royal Excelsior Virton, appena retrocesso in terza divisione. La dirigenza del club, in un comunicato apparso sul sito della società giovedì, accusa il Lommel di ricevere sussidi statali dall’estero che distorcono la competizione e sono contrari alle leggi europee.
Senza i 16 milioni di euro iniettati nelle casse del Lommel dalla proprietà araba - investimenti senza alcuna logica economica, secondo il Virton - il Lommel non avrebbe potuto ottenere la licenza per iscriversi al campionato.
Si tratta, insomma, secondo i legali del Virton, di veri e propri “aiuti di stato” e il caso sembra piuttosto solido.
Lo scorso dicembre, infatti, l’Unione Europea ha modificato la dottrina sugli “aiuti di stato”, estendendola anche agli aiuti dall’esterno dell’Unione Europea, colmando così un’evidente lacuna nella legislazione UE che prevedeva misure per evitare solo gli aiuti provenienti dagli stati dell’Unione.
Ed è proprio alla Corte Europea in Lussemburgo che il piccolo club vorrebbe arrivare, per dirimere la questione, come scrive nel comunicato. L’avvocato del Virton, Sebastien Engelen ha presentato reclamo alla Commissione Europea.
Vedremo cosa succederà, anche se la palla non arriverà direttamente nelle mani della Corte Europea, come sappiamo, ma dovrà passare prima per un giudice belga.
La questione è potenzialmente dirompente e non riguarda certo solo la seconda divisione belga, ma tutti i casi di proprietà statale all’interno del calcio dell’Unione Europea.
Ovviamente, in primis, il PSG di Al Khelaifi, presidente anche dell’ECA e grande alleato di Ceferin.
Se il caso approdasse in Lussemburgo, la proprietà qatariota non dormirebbe sogni tranquilli.
Il caso ovviamente non riguarderebbe il Regno Unito direttamente, nei cui campionati militano il “saudita” Newcastle, l’”emiratino” Man.City e il forse prossimo a divenire “qatariota” Man.Utd.
Ma ovviamente aprirebbe una questione enorme all’interno dell’UEFA, per l’evidente vantaggio economico che i club inglesi avrebbero sui concorrenti.
L’UEFA si è già schierata a favore dei club di proprietà statale tramite le parole di Ceferin che, intervistato a Men in Blazers, ha parlato di “populismo occidentale” per definire le opinioni critiche verso le proprietà statali nel calcio.
Importante precisazione:
Spieghiamo meglio la parte sul nuovo regolamento europeo per i sussidi esteri perché è molto importante.
Entrerà in vigore il prossimo 12 luglio e investe la Commissione del potere di investigare e sanzionare eventuali distorsioni del mercato da parte di stati esteri.
Non ci deve essere perciò una pronuncia della Corte per casi come quello presentato.
La Commissione Europea potrebbe sanzionarli immediatamente, a partire da luglio.
Qualora non lo facesse, i club che ritengono di aver subito una distorsione dalla competizione, potrebbero allora rivolgersi alla Corte per dirimere la questione.
Questo significa che c'è una questione enorme per l'asse UEFA-Qatar dietro l'angolo e non solo potenziale.
La questione non riguarda il Regno Unito (dove infatti stranamente il Qatar sta spostando i suoi investimenti) ma a questo punto i club dell'Unione Europea davvero vorrebbero partecipare a competizioni in cui non si gioca ad armi pari?
Molta attenzione: qui c'è una data, il 12 luglio, da cui sono possibili grandi cambiamenti.
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